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Vaticano, Papa Francesco per la prima volta sotto accusa: "Così sui preti pedofili ci prende in giro"

Ventura Cigno
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Domenica in Vaticano si è concluso il summit sulla pedofilia ma le vittime di abusi hanno criticato pesantemente le conclusioni mettendo "sotto accusa" la stessa azione di Papa Francesco. Il suo discorso non ha ottenuto l'approvazione da parte di chi in passato è stato abusato da sacerdoti o da altri esponenti della Chiesa. Così, come riporta il Messaggero, parte delle vittime si è radunata in piazza San Pietro per contestare una dissertazione troppo sociologica anziché pratico-risolutiva del fenomeno. Jean Marie Furbringer, un 55enne di Losanna, si è fatto portavoce delle istanze più comuni. Da bambino è stato abusato da un frate della scuola in cui era iscritto e oggi, dopo il trauma, è uno degli attivisti di Sapec, l'organizzazione elvetica che contro la pedofilia clericale. "Il summit convocato da Papa Francesco era una opportunità molto interessante (…) peccato che il discorso del Papa al termine del vertice sia stato così deludente. Si è limitato a ribadire che il problema degli abusi è globale e non riguarda solo la Chiesa (…) Mi sarei aspettato una analisi più diretta. Noi vittime avremmo voluto sapere che cosa fa il Papa già da domani con i vescovi che hanno insabbiato pedofili". Il pontefice, in una Sala Regia gremita di vescovi e cardinali, ha promesso che "è giunta l'ora di collaborare insieme per sradicare tale brutalità dal corpo della nostra umanità", ma di fatto, oltre alla promessa che all'interno della Chiesa non ci sarà più spazio per la violenza, non sono state indicate le misure con le quali si farà fronte al problema. Le vittime, dalla loro parte, reclamano trasparenza in tutte le fasi del processo, a partire dall'abolizione del segreto pontificio nei processi canonici e sull'esito delle sentenze. Più di ogni cosa però gli preme che gli uomini di Chiesa colpevoli vengano puniti severamente, così come coloro che coprono gli abusi.

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