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Rai, scandalo Regalopoli: chiuso l'ufficio "omaggi"

Il cavallo di viale Mazzini

"Criticità" e poca trasparenza sui beni promozionali elargiti da viale Mazzini: dopo le accuse nostre e dei parlamentari il dg Gubitosi corre ai ripari

Giulio Bucchi
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Prima la denuncia di Libero, con dati, cifre e riferimenti dettagliati sulla «regalopoli» made in Rai. Poi l'interrogazione del senatore del Pd Salvatore Margiotta, vice presidente della commissione di Vigilanza Rai, che ha voluto vederci chiaro. A seguire è arrivata la risposta del direttore generale dell'emittente di Stato, Luigi Gubitosi, che ha chiuso l'ufficio omaggi e rimosso un  dirigente. Infine l'intemerata del presidente della Commissione di Vigilanza, il grillino Roberto Fico, che ha tuonato contro l'azienda e i «parlamentari che hanno ricevuto i regali».  Dunque lo scandalo sollevato da Libero circa la regalopoli della Rai non è caduto nel vuoto. «Sono d'accordo con il direttore generale della Rai, al quale riconosco meriti nella direzione dell'Azienda, quando chiede di non far pesare sulla Rai le colpe di un singolo e quando afferma che bisogna prendersela soltanto con chi sbaglia», afferma il senatore Margiotta, «mi auguro, però, che il colpevole non coincida di default con l'anello debole del sistema e che le indagini interne siano dirette, sempre, a tutti i livelli e piani di viale Mazzini». Secondo quanto accertato da Libero la Rai avrebbe speso in pochi anni 500 mila euro in regali, targhe e cravatte. Doni, tra l'altro, di cui non resta traccia e di cui non sono noti i destinatari. «Cifre assurde», afferma il  senatore del Pd, «in anni di così grave difficoltà per le famiglie italiane che, loro malgrado, hanno finanziato l'acquisto di preziosi finiti chissà in quale cassetto».  Nella risposta all'interrogazione di Margiotta, immediatamente twittata da Renato Brunetta sul sito di Rai watch, viale Mazzini riconosce «criticità relative alla gestione degli omaggi e dei beni promozionali in ordine alla loro movimentazione e tracciabilità» e per questo adotta «opportune azioni correttive» ammettendo di aver già preso, verso il responsabile, «adeguati provvedimenti». «Più dei compensi degli artisti, legati a logiche di mercato e di pura concorrenza», afferma ancora Margiotta, «i parlamentari in Commissione dovrebbero preoccuparsi di vigilare su questo illogico tipo di spese, fatto nell'interesse di pochi».  Duro anche  il commento del grillino Fico. «Vergognoso, l'azienda faccia assoluta chiarezza», e «la cosa incredibile è che ci sono persone che hanno accettato questi regali», afferma il presidente della commissione di Vigilanza, «e da quello che leggiamo ci sono anche parlamentari, o comunque di gente della politica». Per l'esponente pentastellato è «incredibile che un parlamentare possa ricevere regali anche da un'azienda pubblica». «Le risorse pubbliche devono avere percorsi certi», sostiene Fico, «la Rai riceve 1 miliardo e 750 milioni all'anno di canone pagato dai cittadini: i cittadini devono sapere dove vanno questi soldi». di Enrico Paoli

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