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Sea Watch 3, assist del pm Patronaggio a Carolina Rackete: "I porti libici non sono sicuri"

Davide Locano
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La procura di Agrigento indaga su Carola Rackete, la capitana-pirata della Sea Watch. E nel frattempo da Luigi Patronaggio, procuratore di Agrigento a capo dell'inchiesta, arriva un assist proprio alla ragazza tedesca. Nel corso di un'audizione in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, infatti, Patronaggio ha affermato: "I porti libici non sono da considerare porti sicuri". Dunque, la toga ha aggiunto: "Quando si parla di porti sicuri non si intende solo un porto dove il naufrago può mettere piede sulla terraferma, ma un porto dove il migrante possa avere tutti i diritti garantiti". Infine, Patronaggio ha concluso spiegando come "la zona Sar libica non appare presidiata dalla Guardia Costiera libica". Parole con le quali il pm alleggerisce, e non poco, la posizione della Rackete. Per inciso, le parole di Patronaggio si intrecciano perfettamente con quelle di Enzo Moavero Milanesi, secondo il quale "si riscontrano oggettivi elementi che non possano far considerare la Libia come porto sicuro". Leggi anche: Sea Watch, Patronaggio e la bomba-migranti

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