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Open Arms, Richard Gere contro il sicurezza-bis. E Matteo Salvini: "Portali nelle tue ville col jet privato"

Davide Locano
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L'ultimo paladino della sinistra, la vicenda è nota, è Richard Gere, che si è fiondato a bordo della Open Arms, ormai ferma da nove giorni tra Lampedusa e Malta in attesa dell'ok allo sbarco. E a bordo della nave, la star del cinema dà spettacolo: "Non sono italiano, ma vengo dagli Usa dove c'è una situazione simile con i rifugiati", ha premesso attaccando Donald Trump. "Non sono interessato alla politica, il mio unico obiettivo è aiutare le persone", ha aggiunto. "Noi li chiamiamo migranti, ma sono rifugiati con orribili storie di sofferenze", ha sentenziato. Quindi l'attacco a una generazione politica che mette "la propria energia nel dividere le persone, come se nel dividere ci fosse del guadagno che è una cosa idiota". Infine, l'appello: "Dobbiamo fermare adesso tutto questo, ovunque nel mondo". Ma soprattutto l'attacco al decreto sicurezza-bis: "Non potevo credere che i miei amici italiani potessero tirare fuori una cosa simile". Leggi anche: Open Arms, il messaggio di Fabio Fazio: cosa non torna Non si è fatta attendere la risposta di Matteo Salvini, esplicitamente tirato in ballo dall'attore: "Richard Gere è incredulo per l'approvazione del decreto Sicurezza Bis? Sicuramente è colpito favorevolmente dalle scelte a favore delle Forze dell'Ordine e contro scafisti e criminali. L'Italia le attendeva da anni". Poi il ministro dell'Interno colpisce ancora: "Visto che il generoso milionario annuncia la sua preoccupazione per la sorte degli immigrati della Open Arms, lo ringraziamo: potrà portare a Hollywood, col suo aereo privato, tutte le persone a bordo e mantenerle nelle sue ville. Grazie Richard!".

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