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Matteo Salvini e la foto con il figlio del boss, i grillini scatenati: "Spieghi in Commissione Antimafia"

Giulio Bucchi
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L'antimafia sulle tracce di Matteo Salvini. Colpa di un selfie con il giovane Michele Matrone, che i membri campani della Commissione Antimafia (guidata dal grillino Nicola Morra) commentano così: "Siamo rimasti allibiti per la foto, rilanciata oggi da alcuni quotidiani e siti napoletani, che ritrae Salvini con il figlio di un notissimo boss della camorra salernitana - si legge nella nota di Andrea Caso e Francesco Urraro -. Sarebbe stato il giovane a postare lo scatto, accompagnato dalla scritta: Un caffè insieme al mio caro amico Matteo. Il ministro del più selfie per tutti ci ha abituati in 14 mesi ad ogni tipo di foto, ballo ed esibizione canora, ma, se la politica balneare al Papeete poteva farci pure sorridere, qui invece c'è da piangere perché getta ombre su una persona che è stata ministro dell'Interno fino al giuramento del nuovo esecutivo. Per questo motivo chiediamo pubblicamente a Salvini di chiarire al più presto la sua posizione, meglio ancora se lo facesse in Commissione Antimafia".   Leggi anche: "Salvini e la Madonna, messaggio alla 'ndrangheta". Dove si spinge il grillino Nicola Morra Secca la replica di Salvini: "Faccio migliaia di foto ogni giorno, non chiedo la carta d'identità a chi mi ferma per strada", spiega all'agenzia Agi il leader leghista. Antonio Matrone, detto Michele, è figlio di Franchino "a belva", uno dei killer più spietati alla corte di Pasquale Galasso e Carmine Alfieri a Scafati, nel Salernitano, condannato all'ergastolo nel 2009 e arrestato nell'agosto 2012. La fotografia è stata pubblicata dal quotidiano Metropolis mercoledì mattina in edicola. "Il segretario della Lega - lo incalzano Caso e Urraro - ci dica se la foto è stata scattata quando era ministro, se è davvero amico di Michele Matrone ed i suoi rapporti con lo stesso. Poco conta dove è stata fatta, scandalizzano certi comportamenti da parte di chi aveva il compito di contrastare la criminalità organizzata. Certe foto - proseguono i due esponenti del Movimento 5 Stelle - non sono solo passaggi per i social network, come un cittadino onesto potrebbe pensare. No, al Sud certe foto sono molto di più, sono lette talvolta dalle sigle mafiose locali come l'apertura di uomini dello Stato a poteri antistatali. Specie quando la Lega è al governo della città, come in provincia di Salerno, a Scafati (comune sciolto per camorra nel 2017), dove il clan Matrone è stato protagonista di loschi rapporti tra politica e camorra. Adesso c'è il rischio che questo selfie possa essere interpretato come un pericoloso messaggio e noi non possiamo assolutamente consentire che la questione passi in secondo piano. Salvini chiarisca subito".

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