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Coronavirus, il direttore del dipartimento Prevenzione Asl Toscana contro Rossi: "Aveva ragione Burioni"

Caterina Spinelli
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Dopo la denuncia di Matteo Salvini a Enrico Rossi, reo di aver permesso il rientro di 2500 cinesi senza alcun controllo, ecco che il governatore della Toscana viene rimproverato anche da Renzo Berti. Il medico, nonché direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl Toscana, intervistato dal Tempo, non ha usato mezzi termini: "In generale la quarantena è una misura molto protettiva, quindi può essere opportuna in situazioni dove c'è un timore di contagio diffuso". Leggi anche: Coronavirus, Salvini denuncia il governatore Enrico Rossi: "Mette a rischio la salute dei toscani" Quarantena che Rossi ha deciso essere volontaria per i cinesi rientrati in Italia da zone ad alto rischio: "In questo caso - specifica Berti -, le persone erano in isolamento fiduciario, hanno scelto quasi tutte di stare due settimane al loro domicilio però non essendo obbligatoria la quarantena hanno la facoltà di poter uscire per comprarsi il pane o una bottiglia d'acqua. Ma le misure da adottare per il medico non devono limitarsi a queste. Secondo Berti il passo successivo è "la quarantena sulle nostre frontiere". Se non, addirittura "su quelle europee visto che noi abbiamo un accordo, Schengen, che non prevede controlli ai confini italiani per chi arriva da altri paesi europei, visto che gli altri paesi europei non hanno bloccato i voli da e per la Cina. Insomma, il virologo Roberto Burioni aveva ragione: le frontiere e gli sbarchi vanno monitorati. 

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