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Nuova accusa per Berlusconi:"Comprati altri 10 senatori"

La procura di Napoli apre un nuovo filone d'inchiesta: al centro delle indagini il voto sulla sfiducia a Silvio del 2010. Il Cav non è indagato

simone cerroni
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Dalla compravendita dei senatori che porto' alla caduta del Governo Prodi nel 2008 a quella a cavallo tra il 2010 e il 2011. Secondo la procura di Napoli come racconta il Corriere della Sera,  Silvio Berlusconi avrebbe comprato altri 10 parlamentari nel 2011. Questa l'accusa alla base della nuova indagine, che non vede ancora indagati, nata nell'ambito dell'inchiesta sulla compravendita dei senatori del 2008, per la quale il Cavaliere è accusato per finanziamento illecito e corruzione. Se le accuse per il processo di De Gregorio andranno in prescrizione tra un anno, la nuova indagine avviata dalla Procura di Napoli è recente e quindi prevederà termini più lunghi rispetto alla prima. Va ribadito che in questo momento Berlusconi non è indagato in questo nuovo filone. Ma una cosa è certa: le toghe sono al lavoro per incastrarlo.  L'arco temporale - Il periodo di tempo incriminato sono quei sei mesi tra la prima votazione per la sfiducia a Berlusconi il 14 dicembre 2010 e le due votazioni sul caso Ruby. La prima che bocciò l'acquisizione e ispezione dei documenti negli uffici del Cavaliere del 4 febbraio 2011 e le votazioni su Ruby sollevarono il conflitto di attribuzioni il 4 aprile 2011. Come riportano sul Corriere Fulvio Bufi e Fiorenza Sarzanini: "Le verifiche prendono le mosse da quanto era emerso dai verbali di interrogatorio di alcuni testimoni dopo la confessione di De Gregorio. Compreso Gianfranco Fini che il 4 aprile 2013, accetta di ricostruire davanti ai magistrati quanto avvenuto il 4 dicembre 2010 al momento di votare la sfiducia a Berlusconi".  L'inchiesta - Come viene riportato dal Messaggero  il piano d'azione dei pm di Napoli Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli partirà proprio dal finanziamento illecito e "si cercherà di risalire ai flussi finanziari legati ai rimborsi elettorali, dal momento del loro accredito sui conti del Pdl in avanti, oltre alle donazioni da parte di società del premier a cui ha accennato a verbale anche il tesoriere Rocco Crimi. Contemporaneamente, la procura verificherà anche le carriere dei parlamentari che diedero una mano al Cav".  All'attenzione dei pm ci sono una decina di parlamentari che nel corso di quei sei mesi hanno cambiato posizione, aiutando il governo Berlusconi. Dubbiosi per i pm furono quei tre voti mancati a Gianfranco Fini il 14 dicembre del 2010 che evitarono la caduta del governo Berlusconi.  

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