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Coronavirus, nella zona rossa strani segni sulle case. Sospetto delle autorità: è caccia agli infetti?

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A Codogno, nella zona rossa, pure la morte è in quarantena. E il clima che si respira è pesantissimo, sono pure apparsi dei strani segni sulle case come a voler indicare dove vivono gli infetti da coronavirus. Quando muore qualcuno nessuna cerimonia, nessun abbraccio di un parente caro, nessuna corona di fiori, niente di niente. Qui le chiese, riporta in un servizio il Corriere della Sera, hanno i portoni chiusi, come disposto dal governo le diocesi hanno sospeso gli eventi religiosi. Quindi per i funerali non si fanno cortei né messe, solo delle brevissime cerimonie al cimitero con un limitatissimo numero di parenti (dieci per esempio sono già ritenuti troppi). 

I 52 morti positivi al virus o sono nelle camere mortuarie in attesa di una sepoltura o sono stati seppelliti velocemente senza funerali e quant'altro. In alcuni casi addirittura sono morti in completa solitudine. "È tristissimo ma è successo", spiega il sindaco di Codogno, Francesco Passerini. "Alcuni dei miei cittadini non hanno ricevuto in tempo l'autorizzazione per uscire dall'area rossa e quindi non hanno potuto salutare un'ultima volta un familiare morente al di fuori dell'area. E magari quel familiare è morto completamente solo... Anche questo è un danno da coronavirus".

Intanto si sta indagando su alcuni sospetti atti di vandalismo a Castiglione D'Adda, sempre nella zona rossa. Qui tre muri (di due negozi e di una casa) sono stati imbrattati con della vernice nera come a segnalare la presenza di persone infette anche se non lo sono. "Un gesto idiota, non un'azione contro cittadini contagiati", precisa il sindaco Costantino Pesatori. "Ma abbiamo le telecamere, li prenderemo". 

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