Borsa: analisti, calo Piazza Affari non giustificato, speculazione al lavoro

Finanza
domenica 15 aprile 2012
Borsa: analisti, calo Piazza Affari non giustificato, speculazione al lavoro
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Milano, 10 apr. - (Adnkronos) - Un brusco calo, quello subito oggi da Piazza Affari, che non trova tuttavia alcuna reale giustificazione rispetto alla situazione interna e in riferimento all'andamento del settore bancario. Le forti vendite vanno attribuite sostanzialmente alla sola forte speculazione. "C'e' una componente emotiva fortissima -spiega Roberto Russo di Cofinsim all'ADNKRONOS- e oggi non si fa altro che guardare lo spread, mentre si dovrebbe guardare alla curva dei tassi. Ad aprile dello scorso anno, prima della crisi, il tasso italiano a 10 anni era 4,8%, il tasso a 5 a 4,05% e a 2 anni era 3,1%. Significa che il Tesoro finanziava mediamente il suo debito intorno al 4%. Oggi lo Stato ha finanziato nel primo trimestre 2012 il suo debito pubblico a un tasso identico o anche inferiore". E se lo spread oggi ha toccato i 402 punti "non e' tanto per demerito italiano. La vera anomalia e' che il tasso tedesco sia all'1,64% a dieci anni, con l'inflazione al 2,3. Chi compra oggi un titolo di stato tedesco a 10 anni perde, in termini reali, lo 0,6%, cioe' - evidenzia Russo -compera a tassi negativi". Insomma, i tassi di oggi sono quelli della situazione pre crisi, ma lo spread si e' allargato "perche' la Germania, lo scorso anno, ad aprile, aveva tassi decennali al 3,25 e oggi all'1,64%. Quindi 160 punti di spread sono solo la dimensione dei tassi tedeschi". Senza contare la situazione critica della Spagna, ovviamente. "In un mercato poco liquido come il nostro, la Borsa e' facile da movimentare e dunque e' un territorio ideale per la speculazione. Non si riescono a colpire i Btp, si vanno a colpire tre o quattro banche - conclude Russo - si butta giu' l'indice e, a catena, entrano gli altri trader che vanno a vendere". "Continua - afferma invece Vicenzo Longo di Ig Markets - la correzione sui mercati in atto ormai da due settimane in Europa e solo da qualche seduta in Usa. Il calo a cui stiamo assistendo non e' giustificato dai fondamentali e non riteniamo che la situazione sia peggiore rispetto a quella di 5/6 mesi fa. Sono stati fatti dei passi in avanti sul fronte delle riforme e il mercato deve prenderne atto. La sensazione e' che le criticita' emerse gia' nei mesi scorsi siano un pretesto per le vendite e i bancari sono quelli che ne fanno le spese, visto il carico di titoli di Stato che hanno in portafoglio".