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Coronavirus, Pasqua e 1° maggio a casa? L'indiscrezione: "Riapertura graduale dal 4 maggio", si teme l'esodo per le feste

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La data è ufficiosa, ma praticamente certa: Pasqua, 25 aprile e Primo maggio in casa, riapertura (parziale) dell'Italia a partire dal 4 maggio. Sarebbe questa secondo Corriere della Sera e Repubblica il piano del governo, che teme fughe di massa ed esodi per i "ponti festivi" di primavera in caso di allentamento delle misure di quarantena. Il rischio sanitario è alto, sia pure in presenza di dati confortanti sul piano di contagiati e ospedalizzati, ma allo stesso tempo sono pesanti i timori per le ricadute economiche a breve termine e per la tenuta "psico-sociale" degli italiani. 



Lo hanno spiegato a turno Silvio Brusaferro dell'Iss e il ministro della Salute Roberto Speranza. "Dobbiamo essere creativi e molto svelti", sintetizza a Repubblica uno dei membri del Comitato scientifico che guida le mosse di Palazzo Chigi. Ma chi tornerà, gradualmente, a una vita "normale" o quasi? I tecnici di vari ministeri, spiega Repubblica, hanno discusso lunedì delle app per il tracking, "strumenti che permettono di comunicare a tutti i contatti di un caso sospetto o accertato che sono in pericolo e devono mettersi in quarantena". Per questo, potrebbero essere usati per consentire a chi non corre rischi di tornare fisicamente a lavoro. Il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli ha poi accennato agli studi di sieroprevalenza: serviranno per identificare chi è immunizzato dalla malattia (perché già contagiato, anche a sua insaputa, e uscito indenne). Anche in questo caso, via libera al ritorno in ufficio, negozio o fabbrica.

Quel che è certo, è che le aperture saranno scaglionate: precedenza a chi può garantire il rispetto massimo degli standard di sicurezza (protezione, mascherine, e l'ormai classico metro di distanza), negozi e ristoranti dovranno adeguarsi in fretta se non l'avevano già fatto prima del lockdown. Resteranno "confinati in casa", per prudenza, con ogni probabilità gli anziani (il limite anagrafico non è chiaro: over 60? over 70?), gli immunodepressi e i più esposti al contagio, mentre ci sarà probabilmente il via libera alle passeggiate all'esterno con i bambini, evitando comunque gli assembramenti. Poi toccherà, per ultime, a cinema e teatri mentre per le scuole è tutto da vedere. Non è ancora vita "vera", semplicemente è la nuova vita con il coronavirus. 

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