Cerca
Logo
Cerca
+

Coronavirus, i circoli di bocce focolaio nascosto: morti e contagiati, i numeri impressionanti

  • a
  • a
  • a

La strage nascosta nelle bocciofile. I circoli frequetatissimi dagli anziani, ma anche dai protagonisti di questo sport "minore" eppure storico e popolarissimo, contano 250 morti di coronavirus, 35 solo a Bergamo, e potrebbero rappresentare uno dei focolai segreti e mai troppo considerati di questa epidemia. La testimonianza commossa al Corriere della Sera di Roberto Nespoli, presidente della sezione bergamasca della Federazione italiana bocce, è esemplare. "A un certo punto ho smesso di contare gli amici scomparsi perché ho dovuto lottare per la mia, di vita. Sono rimasto contagiato, ho passato 15 giorni che non augurerei al peggior nemico. Ne sono uscito e domani ho una radiografia di controllo ai polmoni: incrocio le dita". 

 

 


Un milione di appassionati, 90mila tesserati, 1.600 circoli con spesso annesso bar e tavolini per la convivialità: questo il bacino degli interessati. Le bocce in alcune aree della Lombardia "sono una religione", e questo fa capire la platea esposta al contagio (soprattutto di over 65 anni), quando tra gennaio e inizio marzo nessuno aveva ancora pensato di chiudere i circoli. "Centinaia di positivi e almeno 250 decessi - spiega al Corsera il presidente nazionale Marco Giunio De Santis - soprattutto tra Veneto, Friuli, Lombardia, Piemonte e Marche, regioni di grande tradizione".

Dai blog