Silvia Romano, il retroscena dall'ambasciata italiana in Somalia. La sua prima frase da libera sul velo islamico

mercoledì 13 maggio 2020
Silvia Romano, il retroscena dall'ambasciata italiana in Somalia. La sua prima frase da libera sul velo islamico
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Appena messa in salvo all'ambasciata italiana a Mogadiscio, Silvia Romano ha fatto solo due richieste: mangiare una pizza e poter tenere indosso il tradizionale abito somalo e il velo. Davanti all'ambasciatore Alberto Vecchi, riporta il Corriere della Sera, la 24enne cooperante milanese liberata poche ore prima dopo un anno e mezzo di prigionia tra Kenya e Somalia, nelle mani dei jihadisti di Al Shabaab, alla domanda se avesse bisogno di cambiarsi, di avere altri abiti ha risposto secca: "No, sto bene così. Adesso mi chiamo Aisha, tornerò in Italia con questi vestiti. Continuerò a tenere il velo. Ne parlerò poi con mamma". A testimonianza di come la conversione all'Islam, avvenuta in presenza dei suoi carcerieri, sia diventato il fatto più rilevante della sua nuova vita, più ancora del ritorno a una normalità che sarà diversissima. 

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