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Coronavirus, Walter Ricciardi-choc: "Dati del contagio inattendibili". Se fosse vero, perché lo dice solo ora?

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Dopo il Gimbe, anche il consulente del governo Walter Ricciardi. Tutti ad attaccare la Lombardia e le regioni sui dati del contagio da coronavirus. Dati che andavano bene fino a ieri, ma ora non più: inattendibili, inesatti. Una sorta di operazione-terrorismo quando si deve decidere sullo spostamento tra regioni. Intervistato da Repubblica, Ricciardi spiega: "I dati delle regioni non sono attendibili e quindi non possono essere d'aiuto alle decisioni della politica. Finora è andata bene, soprattutto grazie al comportamento degli italiani, che stanno evidentemente rispettando le buone regole per evitare i contagi. È importante però non abbassare la guardia proprio per non vanificare i sacrifici fatti. Quanto alle riaperture del 18 maggio dobbiamo aspettare ancora qualche giorno, in alcune regioni del nord si vede un po’ di movimento. Il sistema di indicatori è stato elaborato a livello centrale, giustamente, ma è alimentato da attività di diagnostica e dalle segnalazioni delle regioni, quindi dipende dalle capacità di gestione dei sistemi regionali. Se sono efficaci ed efficienti, allora i dati sono attendibili. Se non lo sono, per una serie varia di ragioni, quei numeri non sono attendibili. E ci sono motivi seri per pensare che in alcune regioni questi dati adesso non lo siano". Insomma, "si vede un po' di movimento", "dati inattendibili". E ancora, Ricciardi aggiunge che "la politica può prendere decisioni se è certa dei dati. La scelta è giusta se si basa su indicatori giusti, ma in questo caso, appunto potrebbero non essere solidi. Se i numeri non sono certi si finisce per fare scelte che possono non essere corrette". E quello che non si capisce è perché la politica abbia preso decisioni fino ad oggi su quei dati mentre oggi, gli stessi identici dati, non sarebbero più buoni né sufficienti per decidere.

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