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Lucia Azzolina: "In arrivo 2,5 miliardi per la scuola". L'allarme dei pediatri: "Raffreddori, rischio banchi deserti"

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Sembra che i miliardi per la scuola ci fossero "quel miliardo che si cercava in realtà c'era già ma nessuno lo aveva visto. Quindi per settembre abbiamo 2,5 miliardi, perché 1,5 lo avevamo messo nel decreto rilancio e ora abbiamo un miliardo in più", così il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, del M5s.

Già, ma chi doveva cercarli? Forse il suo predecessore e collega di partito, Lorenzo Fioramonti? La Azzolina spiega, ai microfoni di Radio24, di aver chiesto quando è "arrivata al ministero ho chiesto di poter vedere i conti e i soldi non spesi. Mi è stato detto che ero il primo ministro a fare questa domanda".

Fondi, che serviranno spiegano i grillini in un post "per l'edilizia scolastica, per la gestione dell'emergenza, per la chiusura dell'anno scolastico in corso e per l'avvio del prossimo". La ministra Azzolina ha anche annunciato che da luglio, grazie al taglio del cuneo fiscale, gli stipendi degli insegnanti aumenteranno tra gli 80 e i 100 euro e che ci saranno 50mila assunzioni a tempo determinato (oltre ai posti a tempo indeterminato, per un totale di circa 80.000, già messi a concorso nelle scorse settimane).

Continuerà, in parallelo, "il lavoro già avviato in queste settimane di progettazione di un Piano pluriennale di intervento attraverso il finanziamento dei nuovi fondi europei, a partire dal cosiddetto Recovery fund". 

 

 

 

C'è da chiedersi però quanti saranno i bambini che riusciranno a siedersi sui banchi di scuola, non soltanto per gli stretti tempi con cui è stato presentato il piano,  ma perché le linee del ministero prevedono i divieto di entrata a scuola per coloro che hanno una temperatura superiore ai 37,5 gradi, anche nei 3 giorni precedenti al rientro e questo vale anche per il personale scolastico. Inoltre non bisogna aver avuto sintomatologia respiratoria (febbre o tosse) e, nemmeno a dirlo, non bisogna essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni e non bisogna essere stati a contatto con persone positive negli ultimi 14 giorni.

Praticamente il ministero ha deciso di fare una scrematura preventiva. Tra influenze di stagione, intestinali e raffreddori vari sarà praticamente una strage di presenza con questi parametri stringenti.

Per il professor Luca Bernardo, direttore del dipartimento di pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, si tratta di "giorni inutilmente persi. Non ha senso tenere i bambini a casa per queste lievi indisposizioni. Potrebbero tranquillamente tornare in classe dopo un giorno di osservazione, se non hanno febbre", spiega in un'intervista al Corriere della Sera.

La prospettiva è che gli studenti "passino un inverno puntellato di assenze". Secondo il direttore del dipartimento di pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, anche se il bambino è raffreddato e il termometro non segnala il rialzo della temperatura si potrebbe tornare a scuola facendo ancora più attenzione a quelle che sono le basilari norme igieniche contro la diffusione del Covid-19: Indossare la mascherina, quando non è a distanza di un metro-un metro e mezzo dai compagni, e lavarsi spesso le mani".

Bernardo sottolineato anche l'importanza che avranno medici di famiglia e pediatri  "anche d'inverno sono diffuse forme di allergie da polveri".  Quanto al vaccino antinfluenzale ha detto: "È importante fare il vaccino perché in caso di febbre sapere di poter escludere l'esistenza di virus influenzali faciliterebbe la diagnosi differenziale, cioè aiuterebbe i medici a capire. Sarebbe importante anche la vaccinazione contro il meningococco B".

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