Immigrato africano bloccato dalla polizia in Stazione a Milano. Le sardine: "Abuso di potere". Falso: ecco chi è e cosa faceva davvero
Forse le sardine hanno sperato in un "George Floyd italiano". Sui canali social "milanesi" del movimento anti-leghista fondato da Mattia Santori lo scorso novembre a Bologna, in occasione delle regionali in Emilia Romagna, è iniziato a circolare nelle ultime ore il video di un "placcaggio" di un ragazzo africano sulla banchina della Stazione centrale di Milano. "La polizia ferma un ragazzo di colore perché senza mascherina... in 5 lo buttano a terra e lo ammanettano", è il commento enfatico delle sardine, che parteggiano ovviamente per l'immigrato. Niente di male, se non fosse per un piccolo problema: il video racconta tutta un'altra storia. "Mentre sto filmando questo evidente abuso di potere - si lamenta l'autore del video -, un ragazzo si mette di fronte al telefonino dicendomi di smetterla, perché la polizia sta facendo il proprio lavoro".
Aveva ragione quel ragazzo, con gran smacco per i pesciolini di sinistra. Come ricostruito dal Corriere della Sera (non esattamente l'organo di stampa più trumpiano e sovranista d'Italia), il fatto risale alle 16.20 di sabato 11 luglio: il 25enne africano originario del Mali corre sulla banchina urlando dopo aver scavalcato i tornelli. Panico tra i passeggeri in attesa. Il giovane "aveva un permesso di soggiorno per motivi umanitari, ma gli è scaduto un anno fa. Da allora, vagabonda per Milano. Ha precedenti anche per droga". A questo punto sono intervenuti gli agenti, che nel suo zaino hanno trovato un coltello con una lama di 36 centimetri. "Lui non ha voluto o potuto spiegare il motivo della presenza dell’arma. Non è nemmeno chiaro cosa volesse fare su quella banchina con quella lama addosso". Magari i sardini, nella loro profonda conoscenza della Verità, potranno dare una mano agli agenti che nel dubbio hanno denunciato l'immigrato.