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Matteo Salvini, la donna che lo ha aggredito: "Non devo parlare con voi. Pentita? Mi dispiace...", e giù il telefono

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Pentita? Fino a un certo punto. Si parla della 30enne che ieri, giovedì 9 settembre, ha aggredito Matteo Salvini a Pontassieve prima di un comizio elettorale, la donna di origini congolesi che gli ha strappato camicia e rosario al grido di "io ti maledico" e altre frasi incomprensibili. La signora, A.F.B., è stata raggiunta telefonicamente dalla AdnKronos, alla quale risponde con poche parole che non lasciano trasparire grande pentimento per il gesto: "Non dico niente dell’aggressione, sto facendo altro e non voglio parlare. Non sono obbligata e non me la sento di dire niente", risponde la gentil signora.

 

L'agenzia di stampa dà conto di una "voce inizialmente impercettibile, incerta come sommessa". Una voce che però "diventa squillante e finalmente chiara" quando la donna viene incalzata sui motivi che la hanno spinta ad aggredire il leader della Lega in pubblico. "Non sono obbligata a parlare con voi, vero?", replica in modo netto. E ancora, ribadisce: "Sto facendo altro adesso e non voglio commentare. Non me la sento di dire niente". Ma si è pentita?, riescono a chiederle al fotofinish. "Mi dispiace...", ha tagliato corto prima di riagganciare.

 

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