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Coronavirus, lo studio italiano: "Aggredisce anche il cervello, ecco quali danni comporta"

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"Il coronavirus non attacca solo i polmoni, ma una pluralità di organi. I reni, il fegato e, ora è stato dimostrato, anche il cervello". Questo l'allarme lanciato su Repubblica dalla direttrice scientifica di Advent-Irbm Stefania Di Marco, il cui laboratorio ha prodotto il più promettente candidato vaccino anti-Covid, l'Azd1222. Sono fiduciosi che la sperimentazione clinica, nonostante lo "stop and go" della scorsa settimana, andrà a buon fine. 

Stefania Di Marco cita due recenti ricerche internazionali, nelle quali sono stati individuati i danni del Covid-19 sul cervello di esseri umani e sui topi. "Non me li aspettavo, un virus respiratorio di solito sui guariti lascia cicatrici sui polmoni ma non intacca altro". Sorpresa anche Annalise Di Marco, sorella di Stefania, a capo della sezione High-Content Biology e Screening della Irbm: "L'aggressione ad organi diversi da quelli dell'apparato respiratorio è la caratteristica che più spaventa del Covid". 

 

 

Entro l'anno avremo 2 milioni di dosi di vaccino anti Covid-19. Il presidente dell'Irbm di Pomezia Piero Di Lorenzo in un'intervista su La Stampa, ha fatto presente - a proposito dello stop sulla sperimentazione - che "non abbiamo fatto neppure in tempo a fermarci: tutto si è risolto in 24 ore con la commissione scientifica indipendente che ha stabilito che la reazione non dipendeva dal vaccino"; nei 50mila volontari su cui è in corso la sperimentazione non si sono registrate fino a oggi reazioni avverse: "Se nella fase 1 e 2 si vaccinano soggetti sani, nella fase 3 si reclutano anche persone con patologie a volte severe quindi è assolutamente fisiologico che si registrino criticità".

Quali sono ora i tempi? "Come ha detto il presidente di AstraZeneca Pascal Soriot si può tranquillamente arrivare a distribuzione entro fine anno se non si verificano altri eventi. L'ipotesi novembre è tuttora in campo, incrociando le dita, aspettiamo con cauto ottimismo". I risultati della sperimentazione del vaccino sono "una forte risposta immunitaria e una produzione importante di linfociti, esattamente quello che un vaccino deve fare. Un risultato anche migliore delle nostre aspettative". "L'Europa ha ordinato 300 milioni di dosi e opzionato 100 milioni, che dovranno essere distribuite entro giugno 2021 - osserva - l'Italia ne ha ordinate 70 milioni. Di questi i primi 2-3 milioni arriveranno entro fine anno»; costerà «due euro e mezzo a fiala, il prezzo industriale all'osso".

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