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Marche, respinta al seggio perché indossa una mascherina nera: "Richiama un partito di destra"

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Nulla è più concesso in Italia, neppure indossare una mascherina nera. È accaduto a Porto Recanati, nelle Marche, dove un'avvocatessa è stata respinta al seggio per il colore del suo dispositivo di protezione individuale. "Mi hanno detto che richiamava un partito di destra", ha raccontato ad Ancona Today la diretta interessata, Sara Bazzani -. È di pizzo, l’ho comprata in un negozio d’abbigliamento e l’ho messa perché era in tinta con la mia tuta da ginnastica". Nulla da fare, la donna - che si era recata a votare per il referendum e per le Regionali - è stata messa alla porta.

"Non pensavo che in Italia uno non fosse più libero di vestirsi come crede - ha commentato non poco amareggiata -. All’ingresso, un uomo della Protezione civile mi ha fermato, invitandomi a sostituirla. Mi sono rifiutata perché mi sembrava una cosa insensata: non stavo mica facendo propaganda elettorale. Poi sono intervenuti i carabinieri e la presidente del seggio, tutti a dirmi che non potevo votare se non avessi cambiato mascherina perché richiamava il colore di un partito". 

 

 

A quel punto l'elettrice è riuscita a votare, perché ha accettato di indossare una mascherina di colore bianco fornita dal seggio. La storia però non finisce qui: "Hanno menzionato una circolare prefettizia in cui si vieterebbe l’accesso al voto con mascherine nere, rosse e con il tricolore. Mi sembra una follia: studierò le normative, sono pronta a sporgere denuncia" ha promesso.

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