
Dpcm, zone rosse e lockdown: manca la firma del ministero della Salute, dubbi sulle tempistiche

Il nuovo dpcm è stato firmato e le ordinanze per chiudere le Regioni sono pronte. Ma cosa si sta aspettando allora? Prima di far partire la serrata delle aree più a rischio è necessario attendere l'ultimo bollettino dell'Istituto superiore di sanità, con i principali dati nazionali sull'epidemia da Covid. L'aggiornamento dell'Iss arriverà intorno alle 16 di oggi 4 ottobre. Solo in seguito, le ordinanze del ministero della Salute sull'istituzione delle zone rosse potranno essere firmate. Come riporta il Giornale, nel mirino ci sono già la Lombardia e il Piemonte, forse anche la Calabria. Dunque, zone rosse probabilmente già da domani, giovedì 5 novembre. Ma non si possono escludere sorprese della ultima ora.
Le regioni che finiranno nella fascia a più alto rischio dovranno rispettare delle misure piuttosto rigide. Infatti saranno chiusi i negozi al dettaglio, fatta eccezione per alimentari, farmacie ed edicole; le attività di ristorazione (pub, bar, ristoranti, pasticcerie, gelaterie) e i mercati di generi non alimentari. Resteranno aperti, invece, i parrucchieri e i barbieri. Particolarmente acceso, comunque, lo scontro tra il governo e le Regioni, che denunciano la poca chiarezza sulle procedure e le modalità adottate per definire le aree e i territori a più alto livello di rischio. Le zone rosse, inoltre, comportano l'impossibilità di uscire o entrare dalla regione; vietati anche gli spostamenti all'esterno del comune di residenza. Garantito soltanto l'ingresso in regione per chi rientra presso la sua residenza.
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