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Coronavirus, le varianti galoppano: un drammatico picco di contagi. Rischiano Toscana, Bologna e Milano (e non solo)

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Mentre il governo ha appena annunciato un altro mese, compresa la Pasqua, di divieti e restrizioni, le notizie che arrivano da alcune regioni non promettono nulla di buono. C'è un boom di nuovi contagi in Toscana. Immediata l’appello del governatore Giani: “Dobbiamo tenere la massima attenzione, continuiamo a portare sempre la mascherina e restiamo responsabili. Forza Toscana”. La settimana scorsa, infatti, i numeri dei nuovi contagi era rimasto stabile (tra gli 800 e i 1.000 al giorno), ma oggi giovedì 25 febbraio c'è stata una impennata di positivi: 1.374. Un dato così alto non si registrava dal 22 novembre. Alta anche la percentuale di positività al tampone, il 10,9%.

Preoccupa anche la situazione in Emilia Romagna perché sta vivendo il terzo picco della pandemia di coronavirus. E in questo caso partono le nuove restrizioni che colpiscono le famiglie con figli. Nella provincia di Imola c'è infatti da oggi lo stop alle scuole dalle elementari in su. Divieto che, sempre da oggi, vale anche per l’area metropolitana di Bologna. Preoccupa soprattutto la circolazione della cosiddetta variante inglese del virus. Nel frattempo l'assessore regionale alla Salute dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini, ha fatot sapere, "di valutare misure ancora più severe".

Numeri allarmanti che agitano anche la città di Milano. Lo si evince dalle dichiarazioni del direttore generale dell’Ats Milano, Walter Bergamaschi il quale spiega che, "l'indice Rt è passato a 1,16 ed è in costante crescita ormai da diversi giorni, con una situazione soprattutto all’interno delle scuole preoccupante. Lì abbiamo il 33% di casi in aumento in una settimana", ha rivelato in una intervista a SkyTg24. "Le scuole hanno sempre un po’ anticipato l’epidemia all’interno della popolazione generale. Oggi il 13% dei casi sono casi scolastici e quindi stiamo intervenendo per monitorare questa situazione e tenerla sotto controllo", ha spiegato Ricciardi. Mettendo insieme questi dati negli italiani aumenta l'allarme per il possibile arrivo di un nuovo lockdown come un anno fa. C'è però chi non è d'accordo. Matteo Salvini lancia infatti un monito: "Mi rifiuto di pensare ad altre settimane e altri mesi, addirittura di chiusura e di paura. Se ci sono situazioni locali a rischio, si intervenga a livello locale. Però parlare oggi di una Pasqua chiusi in casa non mi sembra rispettoso degli italiani", spiega il leader leghista

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