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Reddito di cittadinanza, 400mila euro a stranieri non aventi diritto: l'ultimo flop M5s con i soldi pubblici

Chiara Pellegrini
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In 239 si sono presentati in diverse zone d’Italia allo sportello postale per rivendicare il reddito di cittadinanza. Pin alla mano, autocertificazioni compilate, così come prevede la misura di sostegno economico fortemente voluta dai grillini, hanno chiesto e ricevuto l’attivazione delle card elettroniche prepagate sulle quali sono state accreditate le somme previste. Peccato però che non ne avessero diritto. Le indagini, portate a termine dai finanzieri del Comando Provinciale di Rovigo in collaborazione e in stretta sinergia con l’Inps, sono iniziate lo scorso dicembre quando le fiamme della Tenenza di Occhiobello hanno bloccato un tentativo fraudolento di riscuotere il reddito di cittadinanza da parte di 23 persone tutte provenienti dalla Romania.

 

 

Un’integrazione al reddito che i 23 romeni non avevo il diritto incassare. La legge infatti prevede che chi chiede questa tipologia di sostegno economico debba, alla data di presentazione della domanda, risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due 2 in modo continuativo. I finanzieri però non si sono fermati ai 23 romeni e hanno scoperto che il fenomeno era tutt’altro che episodico. Su 673 persone controllate, ben 239 non possedevano il requisito della effettiva residenza in Italia e, per tali ragioni, sono state tutte denunciate alle Procure della Repubblica di: Milano, Napoli, Roma, Cosenza, Lodi, Bari, Torino, Pavia, Massa, Agrigento, Foggia, Genova, Vercelli, Pisa, Latina, Imperia e Rovigo, rispettivamente competenti per il luogo di presentazione dell'istanza.

 

 

L’Inps ha provveduto a sospendere il pagamento ma le somme indebitamente percepite ammontano a 400 mila euro. Considerano che il reddito di cittadinanza viene corrisposto a decorrere dal mese successivo a quello di presentazione della domanda e per almeno 18 mesi prorogabili per ulteriori 18, il tempestivo intervento dei finanzieri ha anche impedito l’illegittima corresponsione di somme che oscillano fra un minimo di circa 1.875.000 euro e un massimo di 4.500.000 euro. In Italia, complice la pandemia da Covid 19, sono 1,3 milioni i nuclei familiari, circa 3 milioni di italiani, che hanno percepito il reddito di cittadinanza. L’importo medio è 528 euro.

 

 

Di questi soggetti oltre un terzo è occupabile, non che né l’Aspal né meno che mai gli abbandonati navigator sono mai riusciti ad avviare un sistema di ritorno al lavoro, con una platea di beneficiari che nel frattempo, il decreto legge è del marzo 2019, è cresciuta a dismisura e si concentrano soprattutto nel meridione: il 61% dei nuclei percettori e il 65% delle persone hanno la residenza al Sud o nelle Isole maggiori. Il governo Draghi punta a modificare una misura che appare puramente assistenzialistica. La rimodulazione del sussidio che dovrebbe prevedere: una restrizione dell’ambito del suo rinnovo dopo i 18mesi per tutti i lavoratori riconosciuti “occupabili”, senza possibilità di un bis,il tempo necessario quindi per trovare un lavoro. E l’introduzione di un sistema premiante a favore dei percettori che hanno trovato occupazione. Staremo a vedere.

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