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Vaccino, Franco Locatelli del Cts: "Possibile il rinvio dei richiami", lotta contro il tempo

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Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità, spiega che sull'emergenza coronavirus, "serve cautela, per evitare di compromettere i risultati ottenuti nelle ultime settimane. Da tre settimane infatti abbiamo un miglioramento degli indici epidemici più stretti, ormai abbiamo solo due regioni con un'incidenza cumulativa a 7 giorni superiore a 250 casi su 100 mila abitanti. E, negli ultimi quattro giorni, abbiamo visto una riduzione dei ricoverati in terapia intensiva, dato che mi aspetto si consolidi ulteriormente la prossima settimana. Per ultimo calerà il numero dei morti. Certo, i parametri scendono più lentamente rispetto al passato, perché la variante inglese, ora prevalente nel Paese, è più contagiosa. Ma incrementando le vaccinazioni di anziani e fragili rafforzeremo questa tendenza positiva", ha spiegato in una intervista alla Stampa.

 

 

 

 

Nel frattempo però richiami con i vaccini Pfizer e Moderna c'è una novità sulla falsariga di quello fatto da Boris Johnson nel Regno Unito, per cui era stato tanto criticato: "Si sta considerando di allungare l'intervallo tra la prima e la seconda dose a 42 giorni e usare le dosi disponibili per aumentare il numero dei nuovi vaccinati. Anche il CDC (l'agenzia federale americana) ha suggerito questa soluzione, in caso di necessità. Non credo si rischi poi di restare senza vaccini per i richiami, perché Pfizer e Moderna hanno dimostrato di saper rispettare gli impegni presi sulle forniture", specifica Locatelli.

 

 

 

Su AstraZeneca, vaccino consigliato per gli over 60, che però è a rischio rifiuto da parte di chi dovrebbe usarlo, Locatelli spiega  che, "se cominciamo a dire che va garantita un'alternativa rischiamo di alimentare paure e incertezze. Io dico che stiamo offrendo un vaccino sicuro ed efficace, che le persone devono accettare. Poi, se ci troveremo davanti a un numero disarmante di defezioni, riconsidereremo la questione". Infine risponde alla domanda se il numero di vaccinazioni effettuate diventerà un nuovo indicatore da considerare per i cambi di colore e le riaperture nelle regioni: "C'è una riflessione in questo senso, è chiaro che, più velocemente riusciamo a mettere in sicurezza chi rischia di morire di Covid, prima possiamo far ripartire le attività. Altra ipotesi è quella di integrare l'indice Rt classico con quello calcolato sui ricoveri ospedalieri, iniziando a considerare come parametro anche il numero dei contagiati che finiscono in ospedale", conclude Locatelli.

 

 

 

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