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Vaccino, l'allarme di Attilio Fontana: "Lombardia, pronti a fermare prenotazioni e somministrazioni"

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Troppe poche dosi e la Lombardia rischia di sospendere le vaccinazioni contro il coronavirus. A lanciare l'allarme intriso di preoccupazione è Attilio Fontana: "Purtroppo - sono state le parole del governatore della Regione - a luglio verrà ridotto in maniera abbastanza consistente il numero dei vaccini che ci deve essere trasferito e ciò ci impedirà di concludere la campagna nei tempi che avevamo previsto". Di più perché il presidente lombardo non esclude la possibilità di sospendere ulteriori prenotazioni. "È qualcosa che non ci voleva", ha commentato spiegando che "noi ne chiedevamo di più perché siamo arrivati a farne fino a 120.000 al giorno ma avremmo potuto tranquillamente arrivare a 150-160.000" e invece "dovremo rallentare". Un annuncio che incute parecchio timore visto l'avanzare della variante Delta. Il ceppo indiano, è quanto sostengono gli esperti, può essere rallentato solo dalla somministrazione di entrambi le dosi di vaccino. Ma se non ci sono, il rischio è elevato. 

 

 

Poco prima era stato Guido Bertolaso a prendere la parola. Da coordinatore della campagna vaccinale della Regione, Bertolaso non può che essere impensierito: "Al momento abbiamo avuto notizie informali dalla struttura centrale di Roma che a luglio ci potrebbero essere riduzioni nella fornitura dei vaccini a mRna, cosa che creerebbe problemi alla Lombardia e a tutte le altre Regioni".

 

 

A pagare il caro prezzo per l'ex presidente della Protezione civile sono "le regioni virtuose". Ossia quelle che avevano già fissato le prenotazioni. Come la Lombardia, appunto, che le aveva fissate fino al 4 agosto con una media di 100mila al giorno. "Se dovessimo ricevere vaccini inferiori al numero previsto ci saranno problemi", per questo "si sta lavorando, credo che alla fine si troverà una soluzione". La colpa però non è da imputare al commissario per l'emergenza Covid: "Non è colpa di Figliuolo, che è terminale di una fornitura di un contratto fatto a 2mila chilometri di distanza da qui. Noi abbiamo comunque piani B nel cassetto: risolveremo il problema, magari ci sarà qualche disagio per qualche cittadino che si vedrà spostata la dose di qualche giorno".

 

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