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Variante Delta, incubo zona rossa: le due regioni e la provincia nel mirino, ecco chi rischia

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A poche ore dalla liberazione dalle mascherine, almeno all'aperto, si è tornati a parlare di zone rosse, di nuove chiusure dovute alla variante Delta del coronavirus. Addirittura Mario Draghi ieri, venerdì 25 giugno, ha lanciato l'allarme, insistendo sul fatto che la pandemia non è finita. Vero, eppure stride un poco l'essere già tornati a parlare di zone rosse, di sottrazione di libertà. 

In questo contesto, piovono notizie cupe: i contagi nel Regno Unito, la reintroduzione dell'obbligo di mascherina in Israele e il nuovo lockdown di due settimane imposto a Sydney, in Australia. In Italia, è il Cts che ha spiegato di stare "ragionando sulle zone rosse". La linea proposta è quella di proseguire con le aperture, ma intervenire in modo drastico e rapido per contenere ogni focolaio di variante Delta.

Dunque, allo stato attuale delle cose e del contagio, chi rischia in Italia un nuovo lockdown? Per gli esperti è difficile fare previsioni, ma per certo la regione più in crisi è la Campania, tanto che Vincenzo De Luca ha già imposto nuove restrizioni su base regionale. In particolare preoccupa il focolaio di Torre del Greco: 45 casi di variante Delta in poche ore, che portano a circa 80 il totale in Campania. Segnalazioni anche a Torre Annunziata, Portici, Scafati e Caserta. 

Quindi nel mirino c'è anche la provincia di Piacenza, dove è stato riscontrato un focolaio della variante nel settore della logistica: dopo una serie di test a tappeto che hanno coinvolto i lavoratori di questo settore anche nella vicina provincia di Cremona, il focolaio sembra essere stato circoscritto. 

Infine, altre segnalazioni della variante sono state registrate in Abruzzo, anche se i dati ad ora sono considerati poco rilevanti. Dunque, ad ora, solo per la Campania, in caso di brusco e rapido peggioramento, si potrebbe pensare a una zona rossa. Va anche sottolineato, però, che la regione governata da De Luca è quella che sta effettuando il maggior numero di sequenziamenti del contagio, ossia l'analisi per verificare la presenza della variante, ragione per per la quale i dati risultano essere quelli più preoccupanti.

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