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Calabria, il motivo dietro all'aggressione alla ricercatrice: "Ridotta così per aver soccorso dei cani randagi"

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Era stata picchiata senza alcun apparente motivo, Beatrice Orlando. La donna infatti passeggiava quando quattro persone, a Tortora, località calabrese, l'avevano malmenata. "Prima mi hanno minacciata, poi picchiata a sangue rompendomi denti, mandibola e provocandomi lesioni all'occhio", ha raccontato la ricercatrice in economia e innovazione sostenibile all'Università di Ferrara al Corriere della Sera. Solo successivamente è venuto fuori il vero motivo dietro a quella brutale violenza. "Tutto questo per aver dato da mangiare a quattro cagnolini randagi, denutriti. In tanti hanno visto la scena, ma nessuno mi ha difeso o soccorsa".

 

 

Gli aggressori erano un'intera famiglia di Napoli: "Moglie, marito, figlio e fidanzata del figlio, anche se loro mi hanno mandato a dire che se lo facevo, mi avrebbero ammazzata". Beatrice era uscita con il cagnolino quel giorno. A un certo punto ha sentito dei guaiti: "Mi sono avvicinata e ho notato una cagnetta e tre suoi cuccioli smagriti. Me ne sono presa cura dandogli qualcosa da mangiare e da bere, poi ho chiamato l'Enpa e alcuni volontari per decidere dove portarli", ha raccontato per poi svelare che la stessa sera - sempre dopo una passeggiata - una signora ha iniziato a riempirla di insulti: "La mia vicina ha iniziato a inveire contro di me, accusandomi di aver lasciato vicino alla sua casa la ciotola con il cibo per i cagnolini. Ho cercato di spiegarle che non ero stata io, ma lei continuava e per paura sono corsa in casa. Anche i cagnolini, impauriti, mi hanno seguita e li ho fatti entrare". 

 

 

Due giorni dopo i volontari dell'Enpa sono arrivati per prendersi cura dei cani. Sembrava tutto finito. Invece no: "Dopo aver salutato i volontari sono uscita in bici per andare dal tabaccaio. Al ritorno, mentre ero già nei pressi di casa, la signora che mi aveva insultato, il marito, il figlio e la fidanzata del figlio, mi hanno sbarrato la strada. Si sono avvicinati e la signora ha iniziato a darmi degli schiaffi e a graffiarmi con le unghie. Il marito mi teneva le mani, mentre la fidanzata del figlio mi aggrediva dietro le spalle. Le botte più forti le ho prese dal figlio, un uomo massiccio. Mi ha sferrato pugni sul volto, negli occhi, nello stomaco". Solo un'ora e mezza Beatrice ha ricevuto i soccorsi e ha denunciato tutto l'accaduto anche sui social, dove le sono arrivati tantissimi messaggi di solidarietà.

 

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