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Ikram Nazih, la 23enne italiana è libera: incarcerata in Marocco con una sentenza lampo, come aveva "offeso" l'Islam

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La studentessa italo marocchina Ikram Nazih è finalmente libera. Era detenuta dallo scorso giugno in Marocco, dove con una sentenza lampo era stata condannata per aver offeso pubblicamente l’Islam. Una vicenda dai contorni surreali, che testimonia quanto siano pericolose certe culture, pronte a condannare come i peggior crimini gesti assolutamente innocui. La 23enne nata a Vimercate era andata a giugno in vacanza a Marrakech, città natale dei suoi genitori, ma era stata arrestata, processata, condannata a 3 anni e mezzo e incarcerata.

 

 

Tutta colpa di un post scritto su Facebook nel 2019, nel quale aveva criticato un passo del Corano, la Sura 108, definendolo il “versetto del whiskey”. Per fortuna la vicenda si è conclusa per il meglio dopo pochi mesi: “Sono felice - è stato annuncio di Enzo Amendola, sottosegretario agli Affari europei - di darvi una buona notizia da Marrakech. Nel processo d’appello sono state ascoltate le ragioni della difesa e, grazie all’ottima collaborazione istituzionale con le autorità locali, Ikram uscirà di prigione”.

 

 

“La nostra connazionale sta bene - ha aggiunto Amendola - a lei e alla sua famiglia vanno i miei migliori auguri. Continuano i solidi rapporti tra Italia e Marocco, frutto di un partenariato strategico”. Anche il ministro Luigi Di Maio ha ringraziato chi è stato impegnato in prima linea in questa causa: “Assieme abbiamo seguito la vicenda dal primo momento, avendo a cuore unicamente il benessere della nostra connazionale”.

 

 

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