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Laura Ziliani uccisa dalle figlie per 3 milioni di euro: ecco cos'ha scatenato la furia omicida

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 Le figlie della Ziliani

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Silvia e Paola sono state arrestate con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere per la morte della madre, la vigilessa Laura Ziliani. Si sospetta a ragion veduta che il movente del delitto sia di natura puramente economica, in particolare legato agli immobili: quelli in possesso della donna hanno un valore che è stimabile fra i 3 milioni e i 3 milioni e mezzo di euro.

 

 

Il piano delle due ragazze, portato avanti insieme a Mirto Milani (fidanzato di Silvia), appare però piuttosto insensato: erano già in possesso delle quote del patrimonio immobiliare tra Brescia e la Valcamonica, insieme alla madre e all’altra figlia Lucia, quella “buona” di tutta questa brutta vicenda. Uccidendo la madre, Silvia e Paola volevano forse ereditare gli immobili, ma non avrebbero comunque potuto venderli senza il benestare dell’altra sorella. Quest’ultima al pm durante le indagini ha dichiarato quanto segue a proposito degli appartamenti: “Mia mamma mantiene le mie sorelle, anche perché Silvia è stata licenziata tre volte e da quanto ne so non ricevono gli affitti degli appartamenti perché è tutto bloccato”.

 

 

In pratica - scrive Il Tempo - Laura Ziliani aveva ereditato quindi proprietà immobiliari e sette terreni agricoli dopo la morte del marito Enrico Zani, avvenuta nel dicembre 2012: la vigilessa possedeva l’intera proprietà soltanto di un grande locale commerciale e di un magazzino, mentre alle tre figlie spettavano due noni a testa di tutti gli immobili.

 

 

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