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Variante Delta, aumentano contagi e ricoveri tra i bambini: vaccino inevitabile per gli under 12

 Vaccino Pfeizer

Pietro De Leo
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Negli Stati Uniti ormai ci siamo e dopodomani la First Lady Jill Biden sarà in Virginia per dare simbolicamente il via alla campagna di vaccinazione rivolta ai bimbi tra i 5 e 12 anni. In Europa si attende la validazione da parte dell’Ema (dovrebbe arrivare il mese prossimo) e intanto prosegue il dibattito. Ieri Franco Locatelli, coordinatore del Cts e presidente del Consiglio Superiore di Sanità, è tornato sul punto durante una conferenza stampa con il ministro della Salute Roberto Speranza e il Commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo.

 

 

 


 

Locatelli ha definito «quasi improprio parlare di un rapporto benefici-rischi in una situazione in cui, tanto per citare quello che viene spesso sollevato come problema, cioè le miocarditi e le pericarditi, dopo la vaccinazione ci sono solo forme lievi reversibili». Al contrario, «il rischio di sviluppare queste patologie è di un numero di volte assai più elevato in forme più gravi attribuibile all'infezione Sars-Cov2». Sul trial pedriatico del vaccino anti-Covid, poi, Locatelli ha affermato come «2 mila bambini sia numero congruo». E sempre ieri si è espressa anche la presidente della società italiana di pediatria, Annamaria Staiano, che ha analizzato la vaccinazione dei più piccoli in un quadro più generale. «Stiamo vedendo, nelle ultime settimane, una quarta ondata epidemica», ha detto all'Adnkronos. «E questo perché, infatti, i bambini sono tanti, quindi contribuiscono alla circolazione del virus. Trai 5 e gli 11 anni, la fascia di età per la quale si attende il via libera al vaccino, ci sono circa 4 milioni di bimbi».

 

 

 

 

E ha aggiunto: «Nei bambini il Covid-19 si manifesta con sintomi lievi. Ma non è sempre vero perché anche loro, seppure in casi minori rispetto agli adulti, vengono ospedalizzati e, purtroppo, ci sono anche dei morti». Dunque la società di pediatria «è a completo favore della vaccinazione dei bambini» in quella fascia «appena le agenzie regolatorie daranno l'autorizzazione, sia per una tutela personale sia per la tutela generale della popolazione». Dà una chiave di lettura simile anche Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive al San Martino di Genova: «Credo fortemente nella vaccinazione dei bambini perché sarebbe la soluzione per mettere in sicurezza le scuole». E ancora: «Mi stupisco di come nel nostro Paese, che è uno dei pochi al mondo ad avere 10 vaccini obbligatori, qualcuno metta in dubbio i vaccini anti Covid».

 

 

 

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