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Medjugorje, il focolaio tra pellegrini italiani no-vax fuori controllo: sono 100. Clamoroso, chi spunta tra i positivi

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Del maxi-focolaio che ha colpito un gruppo di pellegrini italiani a Medjugorje ve ne avevamo già dato conto qualche giorno fa. Ma ora la faccenda si complica. In modo impressionante: il focolaio si è allargato a 100 positivi, quasi tutti no-vax, su un totale di 170 persone rientrare lo scorso 27 ottobre dalla Bosnia Erzegovina.

Tra questi cento, cinque sono ancora ricoverati in gravi condizioni nel reparto Malattie infettive dell'Aou di Sassari. Gli ultimi pazienti sono stati ricoverati nella mattinata di oggi, giovedì 11 novembre. E ancora si apprende che i ricoverati, sia quelli attualmente in ospedale che quelli dimessi dopo qualche giorno nel reparto Malattie infettive, sono quasi tutti non vaccinati. E tra loro c'è anche un medico-no vax. In particolare, destano grande preoccupazioni due pazienti, che respirano grazie al casco "cpap".

Dei 100 positivi, 69 sono residenti in Gallura, 31 nel Sassarese (il pellegrinaggio era partito da Sassari). Come conseguenza, altre centinaia di persone ora si trovano in isolamento, il tutto dopo avere avuto contatti diretti con i contagiati. A complicare il quadro il fatto che subito dopo il ritorno dei pellegrini c'è stato il weekend del 31 ottobre, con Ognissanti che ha moltiplicato i contatti con i fedeli.

La situazione viene monitorata da vicino ed è in costante evoluzione, tanto che il tracciamento dei pellegrini non è ancora terminato. Si dà per scontato che il numero dei contagi sia inesorabilmente destinato a crescere ben oltre la ragguardevole quota di 100 unità. Tra i positivi, molti sono tornati in Italia con il volo charter dal viaggio organizzato, altri dodici invece con voli di linea. Molte persone hanno, come detto, contratto il virus da parenti appena tornati da Medjugorje. Una storia che fa riflettere.

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