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Escort truffata dopo la notte di sesso. Il "rampollo vip" a processo: nome e cognome, Roma sconvolta

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Una truffa insolita e sconcertante a Roma. Sotto processo Francesco Riva, uomo di mezz'età di bell'aspetto e in apparenza facoltoso. Si spaccia per rampollo della famiglia ex proprietaria dell'Ilva di Taranto e convince una escort a pagare al suo posto il conto della serata e farsi prestare 250 euro, con la promessa di ridarglieli con l'aggiunta dei 600 euro per il compenso pattuito per l'incontro. Nel giro di poche ore però, come riporta il Corriere della Sera edizione Roma, l'ingenua "professionista" si è resa conto di essere stata raggirata dall'uomo perché quella che lei riteneva il "ricco ereditiere" in realtà le stava in realtà svuotando il conto corrente, usando pure la sua carta di credito. Non pago dei soldi in contanti, infatti, il "Riva" si era "prestato" altri 128 euro. 

 

 

 

 

I reati contestati dal pm Mario Pesci al "finto Riva" sono pesanti: frode e accesso abusivo a sistema informatico. Riva però è stato prosciolto dall'accusa di insolvenza fraudolenta per non aver pagato i 600 euro e per non aver restituito alla escort i soldi della serata. Insomma, per la ragazza una nottata da dimenticare quella di inizio febbraio 2019.

 

 

 


Doveva essere una torrida nottata "romantica", organizzata dall'uomo, 40 anni, che aveva agganciato la ragazza su un sito di incontri. Appuntamento per la serata di San Valentino, in un b&b: "Ordinano una cena d'asporto (40 euro), vino (20 euro) e delle creme dermatologiche (24,15 euro)", scrive sempre il Corsera. Al momento di pagare, con la classica scusa, Riva chiede alla ragazza di saldare. Il 19 febbraio successivo, la stessa si accorge del prelievo dal suo conto corrente. Fine dei sogni.

 

 

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