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Che tempo che fa, Roberto Speranza: "Tenuta degli ospedali a rischio, valuteremo cosa fare". Verso nuove restrizioni?

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Roberto Speranza, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, su Rai tre, nella puntata del 19 dicembre, non nega che "c'è un elemento di preoccupazione da parte del governo, sarebbe poco serio non essere preoccupati in una situazione del genere. Ci stiamo confrontando, numeri alla mano. Valuteremo le soluzioni possibili", spiega il ministro della Salute. "Penso comunque che siamo in una fase diversa rispetto allo scorso anno: a Natale dell'anno scorso eravamo in zona rossa in tutti i giorni festivi e prefestivi, con chiusure durissime. I decessi erano molti di più, avevamo il triplo di ricoveri in terapia intensiva. Ora non ci sono limitazioni, le attività economiche sono aperte: abbiamo fatto una grande campagna di vaccinazione, l'88,5% delle persone sopra i 12 anni ha fatto la prima dose e l'85,3% ha fatto anche la seconda".

 

L'Italia negli ultimi giorni ha sfiorato i 30mila contagi quotidiani. "C'è una situazione non semplice a livello italiano ed europeo, anche se i nostri contagi quotidiani sono un terzo rispetto a quelli della Gran Bretagna e circa la metà rispetto a quelli di Francia e Germania. C’è una crescita significativa piuttosto costante nelle ultime settimane, se continua così può rischiare di mettere in difficoltà le nostre strutture sanitarie".

 

"Faremo una riflessione con i nostri scienziati e la comunità scientifica per valutare la congruità delle nostre misure", ha proseguito Speranza. "Intanto abbiamo fatto alcune scelte, prorogando lo stato d’emergenza e alzando il livello d’attenzione rispetto agli arrivi dagli altri paesi europei. Abbiamo un piccolo vantaggio: la variante Omicron non è ancora significativamente diffusa, domani faremo un'ulteriore verifica della situazione delle varianti nel nostro paese. Vedremo come evolve la curva e giovedì avremo questo appuntamento con gli scienziati", aggiunge riferendosi alla cabina di regia. "Le misure saranno sempre ponderate rispetto alla serietà della situazione".

 

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