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Non è l'Arena, la missione russa in Italia nel 2020? "Stessi mezzi dell'Ucraina"

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A marzo 2020 un contingente russo era arrivato nella provincia di Bergamo per aiutare la comunità italiana in piena pandemia. Quello che sembrava un gesto di grande solidarietà adesso sta diventando un mistero inquietante. "Il contingente si era presentato per sanificare un centinaio di strutture sanitarie della zona", si spiega nel servizio di Non è l'Arena, andato in onda ieri sera su La7. E ancora. "Si trattava di un aiuto umanitario che oggi assume i contorni di un giallo. I 30 medici russi si erano adoperati anche per la costruzione dell'ospedale in fiera a Bergamo".

 

 

 

"La Russia invade l'Ucraina con gli stessi mezzi militari con i quali era venuta ad aiutare la Val Seriana e l'Italia - ha detto Romina Ricciardi, sindaco di Valbondione, in provincia di Bergamo -. Mi aveva stupito l'intervento dei russi per la sua tempestività ma anche per la vicinanza fraterna che magari ci si aspettava arrivasse prima da uno stato della comunità europea. Di fronte a una guerra, è automatico pensare che quel gesto era premeditato". 

La missione russa in Italia nel 2020, il servizio di Non è l'Arena 

 

 

 

"Gli interventi dei russi sarebbero seguiti a un accordo tra Putin e Conte, ipotizza il sindaco Giorgio Gori, ma dietro forse si celavano altri obiettivi - si dice ancora nel servizio - Il tentativo di fare tamponi ai pazienti? Prelevare campioni del virus? Raccogliere informazioni cruciali per combattere un'eventuale guerra batteriologica? Cosa volevano davvero i russi che si aggiravo per l'Italia con un laboratorio militare mobile?". "Io ero stata avvisata la sera prima da un funzionario di Ats che avrebbero proceduto a una sorta di sanificazione della struttura - ha spiegato Giulia Madaschi, direttrice della Rsa di Alzano Lombardo - cosa e come lo avrebbero fatto non mi è stato detto. C'è stata una mobilitazione di mezzi evidente, una sorta di piccolo esercito".

 

 

 

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