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Gas, lo scenario da incubo: Mosca chiude i rubinetti? Cosa saremo costretti a fare tra 3 mesi

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Prosegue il taglio delle forniture di gas da parte della Russia verso l’Europa e quindi anche verso l’Italia. A fronte di 63 milioni di metri cubi richiesti, Gazprom ha comunicato a Eni che ne fornirà soltanto il 50%. Da qui l’avviso di Mosca, secondo cui in Europa si verificheranno parecchi problemi in autunno-inverno. Intanto l’Autorità delle Reti ha fatto sapere che gli stoccaggi italiani sono arrivati al 52%, con una giacenza di circa 9,5 miliardi di metri cubi.

 

 

Una buona notizia ma non basta, perché il vero obiettivo è arrivare al 90%: solo in questo modo si avrebbe sufficiente disponibilità per i consumi domestici e industriali della prossima stagione invernale. Sul breve termine le riduzioni delle forniture decise dalla Russia non incidono gravemente in maniera significativa: il discorso potrebbe però radicalmente cambiare in vista dell’inverno. Lo scenario tratteggiato da Marco Palombi sul Fatto Quotidiano non è per nulla incoraggiante in questo senso: “A questo ritmo, con questi prezzi e con flussi inferiori alla richiesta, arriveremo all’autunno non riuscendo a rispettare l’obiettivo di almeno il 90% delle scorte”.

 

 

Ed è lì che inizieranno i problemi veri perché “i consumi invernali coi riscaldamenti sono il triplo di quelli estivi e in certi giorni, da febbraio in poi, gli stoccaggi ne coprono anche la metà”. Ciò potrebbe condurre a dei razionamenti molto importanti: “Se abbiamo un inverno rigido o lungo e non vengono prese misure di contenimento della domanda - ha spiegato Fatih Birol, direttore dell’Agenzia internazionale dell’Energia - non posso affatto escludere un razionamento del gas in Europa, a partire dai grandi impianti industriali”.

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