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Dmitry Medveded, "No fly zone e 007 russi", il segreto nel cuore dell'Italia

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Il particolare "interesse" di Dmitry Medvedev per l'Italia potrebbe essere legato a motivi per così dire immobiliari. Secondo Jacopo Iacoboni della Stampa, che cita la Fondazione di Alexey Navalny (il più famoso oppositore del presidente russo Vladimir Putin), l'ex premier e presidente russo, oggi vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, sarebbe il beneficiario reale di una serie di proprietà di lusso non solo a Mosca, San Pietroburgo e Sochi, in patria, ma pure di "una elegantissima proprietà in Italia, in Toscana, nel Chianti, una fattoria e azienda vitivinicola di 36 ettari, di nome L'Aiola".

 

 

 

 

Un sospetto già emerso in passato, con Medvedev che aveva negato così come l'uomo a cui ufficialmente è intestata la proprietà, l'amico Ilya Eliseev, già vicedirettore di Gazprombank, e membro del consiglio di sorveglianza di una fondazione di beneficenza, Dar (che vuol dire "Dono"). Eliseev è legato a doppio filo anche a uno degli oligarchi più potenti e vicini al Cremlino, Alisher Usmanov, "grande investitore in Italia, con diverse ville colpite dalle sanzioni e sequestrate dal governo Draghi", sottolinea Iacoboni.

 

 

 

 

Piuttosto particolare l'acquisizione della tenuta tra Radda in Chianti e Castelnuovo Berardenga, sottolinea sempre la Stampa: Eliseev la comprò nel 2012 tramite una società con sede a Cipro, la Dockell Ltd. "Perché una normale proprietà è stata schermata dietro società offshore?", chiede Iacoboni. Non solo. "Perché una squadra del Fso - il servizio segreto russo incaricato della sicurezza dei presidenti - era di stanza ufficialmente lì? E perché c'era una no-fly zone ufficiale sopra l'area?", è la domanda questa volta dello stesso Navalny. Si scomodavano "solo" per Eliseev? Oppure era Medvedev la personalità da tutelare?

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