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Roma, "tenetevi l'immondizia a casa": l'ultimo disastro di Gualtieri

Francesco Storace
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Da giovanetto Roberto Gualtieri sognava l'arrivo di Baffone. Adesso, si accontenta del termovalorizzatore. Alla Borsa della bugia, lo danno per certo nel 2026. Fino ad allora a Roma si potrà tranquillamente restare sommersi dai rifiuti. Persino un gruppo di dipendenti dell'Ama - la municipalizzata che dovrebbe occuparsene, ma lo fa con scarsa efficacia - ha lanciato un appello ai cittadini: «Teneteveli a casa, noi non ce la facciamo a raccoglierli». È una situazione indecente, in alcune zone vengono svuotati i cassonetti e si lasciano in terra i rifiuti dei cittadini perché non c'è più spazio all'interno dei bidoni. A ottobre 2021, il sindaco appena eletto aveva promesso di ripulire Roma entro Natale, ma siamo già al secondo e rimane un sogno.

 


PATTUMIERA
La città si è trasformata «in una pattumiera a cielo aperto dove non si vedono segnali di cambiamento: rifiuti ovunque e raccolta inesistente», denunciano i consiglieri capitolini di Fdi Federico Rocca e Rachele Mussolini. Che già fa rischiare conseguenze per l'aggiudicazione di Expo 2030: fra un po' arriveranno gli ispettori che si occupano dello stato delle città candidate, si rischia una pessima figura, insiste FdI. Picchia duro anche la Lega, con capogruppo in Campidoglio Fabrizio Santori: «La vera vergogna è il fatto che Roma sui rifiuti è sempre in emergenza e che il suo ciclo di smaltimento dipende da fattori esterni. La chiusura degli impianti nel Nord, la scarsità di siti di trasferenza e la lontananza degli impianti, oltre alla mancata ottimizzazione del numero di mezzi operativi nei quartieri e la straordinaria produzione di indifferenziata per le festività, continuano a generare discariche ovunque. Dal centro alle periferie con un degrado inaccettabile mentre il Sindaco Gualtieri è totalmente inerme. La realizzazione del termovalorizzatore è in ritardo, tra operazioni immobiliari e mancanza di trasparenza Ama registra l'ennesimo flop».

 


Per non parlare dell'invasione dei cinghiali. L'altroieri ci è mancato poco che la giornalista del Tg1 Emma D'Aquino ne "intervistasse" uno in pieno Lungotevere. I trombettieri dell'Ama sono costretti a negare tutto, il lavoro va alla grande dicono, e per bugiardi passano i cittadini che si lamentano dello schifo. La faccia tosta è inarrivabile: «Le operazioni di pulizia e raccolta dei rifiuti si stanno svolgendo regolarmente nei diversi quadranti della città. Il piano operativo messo a punto da Ama, d'intesa con Roma Capitale, procede come da programma assicurando in questi giorni a cavallo delle festività i servizi di igiene urbana con uno sforzo supplementare rispetto agli anni precedenti con più personale in forza nelle 50 sedi di zona e nelle 5 autorimesse dell'azienda». Lo fa sapere Ama in una nota. «L'ingente quantità di rifiuti prodotta come sempre durante la notte di Natale - aggiunge l'azienda - è stata nella quasi totalità raccolta consentendo il ripristino della normalità in tutti i quadranti cittadini». Ma dove vivono non si sa...
 

NUOVI DIRIGENTI
Ci pensa persino la Cgil a richiamare all'ordine l'azienda. Parte la denuncia - con tanto di esposto alla Corte dei Conti - di nuove assunzioni dirigenziali. Con una selezione della durata di appena tre giorni, si punta a portare all'Ama un dirigente della polizia locale di Roma capitale. Non bastano evidentemente, da agosto ad oggi, le 5 figure dirigenziali già assunte, più altre due di supporto. Tra questi neodirigenti, un capo del personale, una responsabile della segreteria del presidente (arrivata dall'agenzia del Demanio) e una del direttore generale, un capo della cybersecurity (da Invitalia), un generale della Gdf in pensione come responsabile della security nelle sedi aziendali oltre alle due persone a supporto. Nuovi ingressi che - secondo i calcoli della Cgil «per l'azienda comportano un esborso da circa un milione di euro». Bastavano per assumere 40 operatori...

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