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A1, inferno in autostrada: scontri tra 300 ultras, Italia spezzata in due

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Inferno in autostrada, ma non si tratta di un incidente, bensì della follia e della violenza degli ultras. Un violentissimo scontro tra tifosi di Napoli e Roma ha paralizzato il traffico nel primo pomeriggio sull'A1, una delle principali arterie del Paese, nei pressi di Arezzo.

Secondo quanto si apprende, all'altezza di Monte San Savino - secondo quanto afferma il sito di Autostrade per l'Italia - si è formata una coda di 13 chilometri. Il traffico, oggi domenica 8 gennaio, è particolarmente sostenuto per il ritorno dalle ferie di Natale e Capodanno. Code anche in direzione opposta, a partire da Arezzo, probabilmente per i "curiosi" che hanno rallentato per vedere quel che stava accadendo.

I tifosi della squadra partenopea erano diretti a Genova per assistere alla partita contro la Sampdoria, i romani invece erano attesi a San Siro: insomma entrambi viaggiavano verso nord. I disordini sono esplosi nell'area di servizio di Badia al Pino, la stessa località in cui l'11 novembre 2007 morì Gabriele Sandri, tifoso della Lazio, ucciso da un colpo di pistola dell'agente di polizia Luigi Spaccarotella, esploso proprio durante degli scontri tra ultras all'Autogrill.

Nei tafferugli di oggi sarebbero coinvolte circa 300 persone, un'enormità. Per certo è stato ferito un ultrà giallorosso. Diversi violenti, incappucciati e armati di bastoni, hanno lanciato fumogeni, altri tifosi - così come mostrano dei video diffusi su Twitter - hanno invaso una delle carreggiate per bloccare il traffico.

Secondo i primi rilievi della Questura di Arezzo, l'agguato sarebbe stato teso da un gruppo di ultras del Napoli contro quelli della Roma. Ne è dunque nato un reciproco lancio di sassi e lacrimogheni. La polizia ha dunque bloccato il traffico autostradale per evitare incidenti e tragedie, poi è partita l'identificazione dei violenti che hanno partecipato agli scontri. La A1 è stata riaperta poco dopo le 14.30, quando la coda si era fatta infinita.

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