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Lampedusa, torna il sole e riparte l'invasione: cosa sta accadendo

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Due morti in due mesi all’interno dell’hotspot, salme ancora confinate in una piccola stanza del cimitero in attesa di essere collocate altrove e oltre tremila arrivi dall’inizio dell’anno. Lampedusa continua a fronteggiare il flusso di migranti che si riversano sull’isola con partenze dalla Libia e dalla Tunisia. Questa notte, dopo un lungo stop dovuto alle avverse condizioni del mare, gli sbarchi di migranti sono ripresi. In due distinti gruppi, ne sono approdati 70. I primi 35, tra cui una donna, sono stati bloccati dai carabinieri direttamente a terra, in via Madonna. L'imbarcazione utilizzata per la traversata non è stata trovata: lo scafista potrebbe essere tornato indietro oppure che il gommone sia affondato. Altri 35, tra cui nove donne, invece, sono stati avvistati e soccorsi dai militari della Guardia di finanza a circa sette miglia dall'isolotto di Lampione. Dopo il trasbordo sulla motovedetta delle Fiamme Gialle il barchino utilizzato per il viaggio è stato lasciato alla deriva. Per tutti è stato disposto il trasferimento nell'hotspot, dove prima degli arrivi della notte, erano presenti circa 50 ospiti. 

 

 

La situazione, quindi, è sotto controllo: la capienza massima della struttura è fissata poco sotto 400. Questo vuol dire che funziona il sistema di distribuzione dei profughi su tutto il territorio nazionale come ha stabilito il Viminale. "L’azione che il Governo", ha però precisato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica a Ravenna, "farà sarà sempre tesa a limitare e circoscrivere il fenomeno alla fonte. Insieme al ministro degli Esteri Tajani abbiamo condiviso la ripresa di alcuni incontri bilaterali e personalmente me ne sono occupato sia in Turchia sia in Tunisia, paesi che hanno un qualche ruolo nell’origine e nel transito dei flussi d'ingresso. E stiamo ragionando anche con la Libia, complessivamente come Governo. Ci aspettiamo quindi che il fenomeno, ma non per una visione di per sé negativa dello stesso, si limiti o si estingua addirittura, viste le ricadute nei territori e la difficoltà di gestione”.

 

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