Cerca
Logo
Cerca
+

Annalisa Savino, la prof rossa? Toh, con chi si era candidata

Alessandro Gonzato
  • a
  • a
  • a

Compagni, ci scappa da ridere. La prof antifascista, quella della lettera agli studenti sul fantomatico ritorno delle camicie nere per la rissa davanti alla scuola di Firenze, è del Pd. In redazione, a tal proposito, girava una battuta, che però alla fine era un presentimento, ormai all’universo Dem siamo avvezzi. Comunque: Annalisa Savino, nuova paladina dei progressisti, nel 2009 si è candidata alle primarie locali dei democratici, collegio Empoli -Scandicci, a sostegno di Simone Siliani (ex consigliere regionale della Toscana) che a sua volta supportava Ignazio Marino, poi sconfitto da Pierluigi Bersani. Il nome della prof del liceo Leonardo da Vinci (quello della rissa è un altro, il Michelangiolo) figura ancora sul sito del partito. Sul profilo Facebook della Savino invece non ne troverete traccia, perché il profilo l’ha cancellato, tardi però, perché lo screenshot in cui invitava i militanti a votare l’avevamo già salvato (“Primarie Pd, hai 16 anni? Anche tu puoi votare”). «Certo, Annalisa mi sosteneva, la conosco bene», dice a Libero Siliani. «Non ci vedo niente di male: l’articolo 49 della Costituzione sancisce la libertà di fare politica». Certo, e infatti il punto non è questo. Ora si è scoperto perché la prof condanna a senso unico le violenze. La Savino distribuisce ai ragazzi volantini farneticanti sui sintomi, la nascita e lo sviluppo del fascismo, i giornaloni ovviamente si prostrano, e il Pd ieri l’ha invitata in parlamento «per riconoscere e contrastare pericolose derive antidemocratiche», le ha scritto in una lettera Debora Serracchiani, capogruppo Dem alla Camera.

 


ECCO LA SERRACCHIANI - L’invito inizia così: «Nella speranza che vi siano nelle nostre istituzioni più persone che come lei si assumono l’onere di difendere i valori costituzionali...». Serracchiani argomenta: «Nelle parole che ha sentito di rivolgere ai suoi studenti c’è il medesimo sentimento che ha ispirato i nostri Padri Costituenti settant’anni fa, la difesa della libertà, del pensiero plurale e del metodo antidemocratico, il rifiuto della violenza e di ogni forma di sopraffazione». E ancora: «Le parole intimidatorie del ministro dell’Istruzione Valditara non possono che trovare la nostra ferma condanna». Rossano Sasso, deputato della Lega, del ministero dell’Istruzione è stato sottosegretario, ed è stato lui, in aula alla Camera a metterci la pulce nell’orecchio: «Non ha nulla da temere la dirigente scolastica militante del Pd, perché poi si scoprono le cose. Si scoprono le cose... Le cose si scoprono... È consentito propagandare le proprie idee sulle primarie del Pd a mezzo social, ma dovete mettervi in testa che la scuola non è più una vostra proprietà culturale». Con una nota è intervenuto anche il capogruppo a Firenze del Carroccio, Federico Bussolin: «La scuola è luogo di educazione e formazione, non venga usata da un partito per fare politica». Attenzione, irrompe Laura Boldrini: poteva mancare? «Mi ha fatto piacere parlare oggi con Annalisa Savino alla quale ho voluto esprimere la mia solidarietà e gratitudine per aver scritto una lettera agli studenti e alle studentesse ispirata ai valori della Costituzione. È doveroso spiegare ai giovani l’importanza dell’antifascismo». La risposta, pur indiretta, ce la invia pochi minuti dopo l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi: «Il Pd usa l’antifascismo come una clava propagandistica, e purtroppo lo fa sempre più spesso durante le ore di lezione. Io ho fatto politica studentesca all’università», dice a Libero l’eurodeputata toscana, «ho subìto più volte aggressioni denunciate alle autorità da parte dei collettivi studenteschi di sinistra e non ho mai ricevuto lettere di solidarietà dei professori contro i metodi fascisti della sinistra. Il Pd attraverso un esercito sparso tra i professori usa l’antifascismo a proprio uso e consumo per indottrinare e addomesticare gli studenti. Sono molto preoccupata per mia figlia», conclude la Ceccardi, «che un domani forse si troverà a subire l’ideologia di certi prof».

 


PROPAGANDA - Nel frattempo - ecco - tanti altri presidi sparsi per l’Italia stanno elogiando l’eroico gesto dell’ormai famosa collega Savino, la novella Che Guevara. La sua lettera di denuncia è già stata affissa in un sacco di scuole dove altri progressisti tentano di fare proseliti, e così incendiano il clima. Va poi segnalato che non solo la prof antifascista si è candidata col Pd, ma che toh, ha pure partecipato a una serie di battaglie della Flc Cgil, e una di queste l’ha vista firmataria di un appello contro l’uso delle prove “Invalsi” come strumento di valutazione degli istituti e degli studenti. Il marito, inoltre, è dirigente Lega Coop. Nel frattempo ha iniziato a circolare un’altra voce (un’altra) ossia che la prof Savino, l’antifascista, l’anno prossimo voglia candidarsi col Pd alle elezioni comunali di Firenze. Un’altra battuta? Dai che ci prendiamo anche stavolta. 

 

Dai blog