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Alluvione, blitz Ultima generazione: occupano La Sapienza

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Un gruppo di circa 50 persone, aderenti al movimento Ultima Generazione, ha occupato ieri sera la facoltà di Geologia dell'Università Sapienza a Roma. L'occupazione è scattata in seguito al convegno "Metodi di Lotta alla crisi climatica" che si è tenuto ieri pomeriggio, presso l'aula Majorana del Dipartimento di Fisica ed è legata alle proteste susseguenti alla disastrosa alluvione in Emilia Romagna. Sul posto la polizia della questura di Roma. 

"Anche le Università italiane aderiscono alla mobilitazione internazionale EndFossilOccupy. Da oggi - si legge in una nota - l'Università La Sapienza sarà occupata per rompere la quotidianità universitaria e organizzare attività aperte a tutta la città per persone di tutte le generazioni. E' sorta, come parte di un processo naturale, l'occupazione della Sapienza per lanciare un segnale forte dopo mesi in cui la crisi climatica si è resa ancora più evidente, bussando alle porte di molte città italiane con un susseguirsi di fenomeni strettamente legati: prima con mesi di siccità, poi con piogge dirompenti che stanno allagando l'Emilia Romagna provocando morti e distruzione. Se non fossero bastati questi anni di eventi estremi - come l'intensificarsi degli incendi, della desertificazione e dell'innalzamento del livello dei mari - è questo il momento di prenderne coscienza, e renderci conto che il modello economico e sociale che da più di un secolo aggredisce gli ecosistemi è arrivato a un binario morto: il capitalismo non è più in grado di riprodursi senza causare catastrofi ambientali irreversibili, che pesano un macigno sul futuro del genere umano".

"Abbiamo trovato necessario riappropriarci, con i nostri corpi, di uno spazio che già da troppo tempo si schiera con aziende che hanno le maggiori responsabilità della crisi climatica, che hanno alimentato finora il motore di una crescita economica insensata con le fonti più dannose in assoluto: carbone, petrolio e gas. Le Università permettono l'ingresso di queste aziende, ecocide e belligeranti, nei luoghi del sapere, tramite accordi quadro, corsi da loro organizzati, finanziamento a progetti di ricerca e borse di dottorato, oltre a sponsorizzarle in eventi come i Career Days. Tutto ciò è specchio di un processo di metamorfosi, da luogo di crescita e ricerca del sapere; critico e collettivo in fabbrica asservita alla crescita economica", prosegue la nota degli studenti.

Il gruppo End fossil Roma avanza le seguenti richieste: "Di cessare ogni accordo, convenzione o progetto di ricerca ora in vigore della Sapienza con le seguenti aziende responsabili della crisi climatica e ogni loro forma di ingerenza nella didattica. Di pubblicare i dettagli dei progetti di ricerca attuali e dei finanziamenti ricevuti da ogni azienda legata a La Sapienza, in modo che siano facilmente consultabili in modo chiaro e trasparente. Di istituire un comitato di professori/esse scelto durante le giornate di occupazione che faccia proposte per una didattica alternativa sulla crisi ecosociale, ma non di ecologismo di facciata o 'sostenibile', e che definisca dei criteri socio ambientali per le collaborazioni di soggetti terzi con l'Ateneo. Da parte studentesca deve essere possibile un monitoraggio del lavoro del comitato. La lotta per una società più giusta e priva di ogni forma di sfruttamento e di oppressione sta anche a noi studenti universitari, ed essa passa inevitabilmente attraverso una mobilitazione contro la devastazione ambientale e per la giustizia climatica!", dice Francesco, studente di fisica alla Sapienza.

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