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Taranto, pitbull salva un neonato abbandonato: una storia pazzesca

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Simona Pletto
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Si è avvicinato a quel sacchetto di plastica verde abbandonato vicino al cassonetto dei rifiuti, ha puntato lì il suo muso e da lì non si è più mosso. La sua padrona lo tirava al guinzaglio, ma lui pareva dire abbaiando con insistenza: «Da qui non mi muovo finché non vai a vedere cosa c’è dentro a quel sacchetto...». È stato salvato così, grazie al fiuto di un American pitbull di nome Pablo, uno scricciolo di bimbo appena nato abbandonato ieri mattina tra i cassonetti dell’immondizia in pieno centro a Taranto, tra via Pisanelli e via Principe Amedeo. Una circostanza insolita, se si considera che spesso questi cani balzano agli onori della cronaca per la loro temibile aggressività. Ieri mattina, per fortuna, la storia è andata diversamente e a lieto fine.

Erano all’incirca le sette quando la padrona del molosso è uscita di casa per la sua solita passeggiata mattutina con il suo Pablo. Ed è stato proprio l’animale ad attirare l’attenzione verso quel sacchetto di plastica. La donna, in un primo momento, aveva pensato si trattasse di uno dei tanti sacchetti di rifiuti depositati al di fuori dei cassonetti e quindi ha cercato di trascinare il suo amico a quattro zampe lontano da quel fagotto. Ma all’arrivo di una signora con un altro cane lo scenario è cambiato: entrambi gli animali, infatti, cercavano di attirare l’attenzione dei loro padroni verso quel sacchetto e proprio in quegli istanti si sono uditi dei deboli vagiti provenire da quel sacchetto.

Ecco allora la scoperta: all’interno, avvolto da un lenzuolino e in compagnia di un orsacchiotto di peluche, c’era il neonato. Le due donne hanno subito chiamato i soccorsi e gli operatori del 118 sono giunti sul posto in pochissimi minuti.

Il piccolo è stato trasportato in ospedale, al Santissima Annunziata, e ricoverato nell’Unità di terapia intensiva prenatale, dove è tuttora coccolato con amore da tutto il personale. Lorenzo, questo il nome scelto dagli infermieri, gode di buona salute. Secondo una prima ricognizione, il bambino sarebbe nato non più di un paio d’ore prima del ritrovamento; aveva ancora una parte di cordone ombelicale attaccata al corpicino e questo lascia temere per lo stato di salute della madre del piccolo che potrebbe aver bisogno di cure e assistenza. In serata la svolta: la polizia grazie alle immagini della videosorveglianza nella zona, ha rintracciato la madre. È una immigrata di 23 anni e viene dalla Georgia. Intanto è partita la gara di solidarietà.

«Ringrazio gli operatori sanitari intervenuti per salvare il neonato», ha detto Vito Gregorio Colacicco, direttore della Asl di Taranto. «Il piccolo è in ottime mani, i nostri medici e infermieri gli garantiranno tutte le cure e l’affetto necessari».

Il primo ringraziamento è per Pablo, un cane che ha vissuto nel canile di Taranto, prima di di trovare Marisa e Alessandro, la sua nuova famiglia. «Questo tipo di cane è stato selezionato in America e le sue caratteristiche sono offensive», premette Rodingo Usberti, ex dirigente del Servizio veterinario dell’Asl di Forlì. «Ma in alcuni casi, i pitbull sono molto protettivi soprattutto nei confronti dei piccoli». Ieri mattina Pablo abbaiava, bloccato davanti a quel sacchetto di plastica: «Si può intuire che abbia sentito i gemiti del piccolo o fiutato l’odore di un essere umano se è abituato a sentirlo». Bravo Pablo. Ma un pensiero va anche alla madre che ha lasciato un peluche con lui. Ora la ragazza dovrà raccontare la sua vicenda: è indagata per abbandono.

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