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Kata, "si scava dentro l'ex hotel Astor": svolta nelle indagini

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Kata è ancora una bimba scomparsa. Sparita da Firenze lo scorso 10 giugno, gli investigatori non hanno intenzione di sospendere le ricerche. E così si scaverà dentro l'ex hotel Astor dove viveva la bambina peruviana di 5 anni. Forse già questa settimana i carabinieri, coordinati dai magistrati Luca Tescaroli e Christine von Borries della Procura di Firenze, titolari delle indagini, svolgeranno nuove ricerche nell'albergo dismesso. Quella imminente sarà una ricerca più invasiva rispetto a quelle condotte nel corso del mese di giugno. 

Intanto la Procura ha formalizzato una richiesta di rogatoria in Perù per acquisire alcune testimonianze di persone che si trovano nel paese d'origine della famiglia di Kata. La rogatoria è finalizzata ad ascoltare in particolare uno zio paterno della piccola, oggi detenuto in un carcere di Lima, e un altro peruviano, recluso nello stesso carcere per verificare l'ipotesi che la bambina possa essere stata rapita per sbaglio, così come prospettato agli inquirenti dal padre della bimba.

 

 

L'ipotesi principale dei pubblici ministeri è che Kata sia stata vittima di un sequestro di persona a scopo di estorsione, che potrebbe essere derivato proprio dai rapporti conflittuali che sono sfociati nei reati commessi durante l'occupazione dell'ex hotel. Alcuni stretti familiari della bambina sono risultati coinvolti in quei delitti e sono stati arrestati. Tra le ipotesi sul rapimento della piccola c'è, infatti, anche quella di una ritorsione per il racket degli alloggi nell'ex albergo, che nel mese di agosto ha portato in carcere lo zio materno della piccola scomparsa.

 

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