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Spot Esselunga? La risposta della Coop: cosa c'è di strano in questo Monopoli

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"Un passatempo utile per plasmare le menti dei più giovani all'utopia del socialismo reale. Al sogno del Sol dell'Avvenire". È stato presentato a Firenze Prosperia, un gioco da tavolo molto simile al più classico Monopoli. Tranne che per un dettaglio fondamentale: è in versione sovietica. L'obiettivo infatti è sempre vincere, ma solo se i miliardi accumulati vengono poi reinvestiti nella costruzione di biblioteche e strade, di giardini e case popolari. Arricchirsi è considerato il maschio assoluto e comporta la sconfitta. Come sottolinea l'edizione fiorentina diRepubblica, il sottointeso è che il “benessere del singolo porta inevitabilmente al malessere della collettività”.

Ma quali sono le regole del Monopoli sovietico? Si gioca in quattro e ci sono segnaposti, dadi e soldi finti esattamente come nell'originale. Prosperia è stato prodotto da Unicoop Firenze, in collaborazione con la startup fiorentina del gaming,Whitesock. Anche se sembra una evidente risposta alla pesca di Esselunga, i vertici del gigante rosso della grande distribuzione giurano che non sia affatto così. Ma le tempistiche, quanto meno, sono davvero sospette. Nel Monopoli sovietico non poteva mancare un riferimento alle tasse. Ogni volta che si passa dal via, si deve presentare infatti una dichiarazione dei redditi. Le carte opportunità evocano uno scenario di "guadagno sostenibile": volontariato o rigenerazione urbana, in cambio di punti benessere. Gli imprevisti sono disoccupazione, recessione o difficoltà di accesso al credito bancario. I giocatori possono coalizzarsi per vincere insieme perché, proprio come si può leggere nella scatola, "l'economia è una questione collettiva". 

 

 

Il gioco ha per ora solo una forma analogica. Ma nei prossimi mesi dovrebbe uscire anche la versione digitale. Sarà venduto da gennaio nei supermercati della rete Coop. E molto probabilmente sarà distribuito anche nelle scuole pubbliche fiorentine. Davvero curioso, soprattutto pensando a tutta la polemica sorta dopo lo spot di Esselunga. E su tutta la retorica incentrata sullo sfruttamento dei bambini per perpetrare l'ideologia della famiglia tradizione. Ma se in gioco c'è il sogno del socialismo reale, tutto è magicamente concesso.

 

 

 

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