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Spot Esselunga, l'intervento sul blog di Nicola Porro: "Perché la sinistra è terrorizzata"

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No, il "polverone" sollevato dallo spot-Esselunga, quello dell'arcidibattuta pesca offerta al papà dalla figlia (e da parte di mamma) non si è ancora diradato. Insomma, se ne parla ancora. E non poteva essere altrimenti, poiché il caso è diventato politico.

Lo spot infatti prima è stato tirato in ballo da esponenti della prima linea di sinistra, vedi Pierluigi Bersani e Nicola Fratoianni, dunque le repliche di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, quindi le strumentali accuse a premier e vicepremier di aver sfruttato "politicamente" la vicenda. Ma come?, vien da chiedersi. Già, tutto era iniziato da... sinistra.

Tant'è, un punto di vista interessante sul caso trova diritto di cittadinanza sul blog di Nicola Porro, in un intervento firmato da Paolo Scafati che parla chiaro sin dal titolo: "Perché va difesa la pesca di Esselunga".

La difesa muove da una considerazione sul politicamente corretto, che "c'era una volta", con "a sua implicita ma palese volontà di imporre nuove convenzioni e schemi sociali, e di conferire all’uomo l’assoluta supremazia sull’universo". Oggi al contrario "scopriamo anche il politicamente corretto preventivo, quello che mette le mani avanti perché teme che il nuovo ordine naturale imposto possa subire il colpo di coda reazionario dell’avversario conservatore che cerca impunemente di sottrarsi all’egemonia ideologica corrente continuando a riferirsi ad un comune senso della vita e della natura".

 

In soldoni, evidenzia scafati, una pubblicità " in cui si evidenzia il naturale desiderio di una bambina di ricongiungere una famiglia evidentemente separata, diventa terreno non di scontro culturale bensì il pretesto per attaccare frontalmente la maggioranza silenziosa", rimarca. Dunque, dopo altre interessanti considerazioni che potete leggere cliccando qui, le conclusioni: "Si può partire da interpretazioni diverse, scegliere diverse condotte o assumere diversi atteggiamenti, ma non si può prescindere da un civile reciproco riconoscimento. Da conservatore vi chiedo di lasciarci crogiolare nel nostro arretramento culturale e intellettuale, e di lasciarci ingenuamente fare ancora colazione con una pesca nella casetta del Mulino bianco...". Poco da aggiungere.

 

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