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Stupro alla Guardia medica

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Il segretario della Fimmg: "Siamo arrabiati. I medici sono soli, senza nessuna sicurezza"

Eleonora Crisafulli
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Una dottoressa è stata violentata mentre era in servizio notturno alla Guardia medica. E' accaduto a Scicli, in provincia di Ragusa, intorno alle 4 della scorsa notte. La donna stava lavorando quando un nordafricano ha fatto irruzione e, brandendo un coltello, ha violentato la vittima e l'ha derubata poi di 200 euro. A lanciare l'allarme la dottoressa stessa, subito ricoverata all'ospedale di Modica, con una gamba fratturata. L'episodio ha sconvolto gli abitanti del ragusano e i colleghi della vittima. Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg-continuità assistenziale, denuncia una situazione che non è più sostenibile: "Siamo arrabbiati. I medici di Guardia medica sono lasciati soli, senza nessuna sicurezza: in due anni si sono verificate 17 aggressioni, 12 solo nel 2009, raddoppiando in un solo anno". I medici lavorano "in condizioni assurde, fornendo un servizio ai cittadini per il quale dovremmo avere una medaglia al valore civile e non alla memoria". Rivolgendosi alle istituzioni, Scotti chiede una maggiore attenzione per la sicurezza dei dottori: "Se non ci saranno garanzie in questo senso saremmo costretti a chiedere ai medici di guardia di fare solo visite domiciliari, senza ambulatorio".

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