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Abu Omar, Pollari chiede l'assoluzione di merito

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In primo grado fu disposto il "non doversi procedere" per il segreto di Stato

Eleonora Crisafulli
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Nicolò Pollari ha presentato ricorso contro la sentenza che lo ha assolto in primo grado . All'ex direttore del Sismi, processato per il sequestro di Abu Omar, proprio non va giù il "non doversi procedere" a causa del segreto di Stato. Nel ricorso si chiede quindi  l'assoluzione di "merito" nel giudizio d'appello. Secondo i difensori, se le prove non sono utilizzabili per via del segreto di Stato, Pollari deve essere scagionato nel merito e,in ogni caso, le prove utilizzabili dimostrerebbero la sua innocenza. Il processo - All'esito del processo di primo grado furono condannati gli agenti Cia mentre per gli ex vertici del sismi, Niccolò Pollari e Marco Mancini, fu disposto il non doversi procedere, appunto, per l'esistenza del segreto di Stato. La  sentenza è del 4 novembre scorso: "L'esistenza di una autorizzazione organizzativa a livello territoriale nazionale da parte della massime autorità responsabili da parte del servizio segreto Usa lascia presumere che tale attività sia stata compiuta quanto meno con la conoscenza (o forse con la compiacenza) delle omologhe attività nazionali, ma di tale circostanza non è stato possibile approfondire le evenienze probatorie (pur esistenti) per l'apposizione - opposizione di segreto di Stato da parte delle attività governative italiane". Il rapimento - Il caso Abu Omar fa riferimento al rapimento e trasferimento in Egitto, suo paese di origine, dell'Imam di Milano Hassan Mustafa Osama Nasr, noto come Abu Omar, ed alle successive vicende. La questione è stata riportata dalla stampa internazionale come uno dei più noti e meglio documentati casi di extraordinary rendition eseguiti dai servizi segreti statunitensi nel contesto della guerra globale al terrorismo. Abu Omar è stato sequestrato il 17 febbraio 2003 a Milano da dieci agenti della CIA e un maresciallo dei carabinieri che fino a un anno e mezzo fa ha lavorato nella sezione antiterrorismo del Ros di Milano. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e quanto dichiarato dallo stesso Nasr, l'imam è stato rapito a Milano mentre si recava alla moschea e trasportato presso la base di Aviano per essere trasferito in Egitto dove è stato recluso, interrogato e avrebbe subito torture e sevizie.

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