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Palermo, "apertura tappo 8 euro": lo scontrino che scatena la polemica

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Ancora uno scontrino che fa discutere: questa volta la testimonianza arriva da Palermo. Nel mirino delle polemiche ci è finita un'enoteca del porto. E a far discutere è stata la "voce" sullo scontrino che recita "Apertura tappo, 8 euro". Pur non essendo altissimo il prezzo complessivo pagato dal cliente - il totale era di 49 euro - la bufera si è scatenata proprio per la voce particolare, "apertura tappo", segnata con otto euro. 

La voce, che rappresenterebbe una parte di servizio al tavolo, ha fatto lievitare il prezzo di una bottiglia di spumante da 16,90 a 24,90 euro. La questione è stata parecchio discussa sui gruppi social dedicati al mondo del cibo. Qualcuno avrebbe ritenuto ingiusta quella voce. E in poco tempo lo scontrino della discordia è diventato virale sul web. La polemica è arrivata anche ai proprietari dell'enoteca, che quindi hanno deciso di fornire una spiegazione.

 

 

 

Intervistato da BlogSicilia, il titolare del locale ha spiegato che l’apertura del tappo va considerata come una parte di un servizio al tavolo offerto all’utenza. "Se il vino sa di tappo, l’utente può richiederne il cambio. Ma se il motivo del mancato consumo della bottiglia richiesta è da ricercarsi tutto in un fattore meramente di gusto soggettivo, chi ha ordinato la bottiglia deve pagare l’apertura della stessa, ovviamente ormai inutilizzabile per un altro cliente". E ancora: "Inoltre, i vini venduti nell’attività in questione sono gli stessi di un punto vendita retail ad essa associata. Insomma il prezzo della bottiglia ‘chiusa’ è quello del supermercato ma la bottiglia aperta di fatto prevede una sorta di servizio al tavolo e il prezzo ricomprende quello che potrebbe andare sotto coperto, servizio e così via. Il costo della bottiglia diventa quello che troveremmo al ristorante e non quello del supermercato".

 

 

 

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