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Giulia e Filippo, brandelli di vestiti vicino al fiume Muson: cresce la paura

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Proseguono le ricerche sulle tracce di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta. Dei due ex fidanzati non si hanno più notizie da sabato scorso e la speranza di trovarli vivi si affievolisce di ora in ora. A maggior ragione dopo che sono state trovate tracce di sangue vicino alla zona dove il 22enne avrebbe fatto salire in auto Giulia e dopo che sono stati rinvenuti brandelli di tessuto di abiti femminili. Questi ultimi sarebbero stati trovati sull'argine del fiume Muson ricadente nel tratto di Stigliano, nel comune di Santa Maria di Sala, provincia di Venezia.

Secondo quanto apprende LaPresse da fonti investigative, i pezzi dei vestiti non sarebbero stati associati, almeno per il momento, a Giulia. La procura di Venezia non avrebbe ancora aperto un fascicolo con le ipotesi di reato di omicidio o istigazione al suicidio. In ogni caso la famiglia Cecchettin "ha la convinzione che Giulia sia trattenuta contro la sua volontà, perché mai si sarebbe allontanata da casa volontariamente, senza darne notizia".

A riferirlo alcune fonti vicine convinte che Giulia "non può essere scappata da sola, per una fuga di qualsiasi tipo. È trattenuta contro la sua volontà". Una tesi sostenuta anche da un testimone che avrebbe udito grida di donna la notte di sabato. "Ho sentito urlare e un litigio", ha detto il vicino di casa della 22enne ai microfoni di Chi l'ha Visto aggiungendo che la ragazza avrebbe chiesto aiuto prima di salire sulla vettura. A destare ulteriore preoccupazione le tracce di sangue "grandi circa 25 o 30 centimetri" sull’asfalto della zona industriale di Fossò.

 

 

 

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