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Covid, "picco da 500 morti": un'inquietante previsione sul virus in Italia

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Sono giorni in cui è tornata a crescere l'attenzione sul Covid, con un aumento di contagi e ricoveri non allarmante, ma che spinge alla prevenzione, soprattutto in considerazione della bassa adesione vaccinale. Allerta, inoltre, per i giorni delle festività natalizie, dove cenoni, baci e abbracci possono essere un ottimo alleato per il contagio.

E così in questo scenario ecco piovere le previsioni, piuttosto inquietanti, del virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Irccs ospedale Galeazzi Sant'Ambrogio di Milano, il quale interpellato da affaritaliani.it sostiene che la crescita di contagi da coronavirus "continuerà per almeno tre settimane e ai primi di gennaio avremo probabilmente il picco con 400-500 morti alla settimana a causa del Covid". 

E ancora: "Ormai questo virus ci ha abituato al fatto che ogni 4-5 mesi muta e diventa sempre più contagioso schivando le difese immunitarie. Ora abbiamo due varianti della Omicron, la Eris, molto presente e la JN.1 che sta salendo parecchio - rimarca Pregliasco -. Abbiamo 300 morti da Covid la settimana, il 2-3% in terapia intensiva e il 9% ricoverati in reparto di cui ben il 30% solo a causa del Covid con sintomi a livello polmonare. Questo virus schiva l'immunità ibrida che abbiamo più o meno tutti tra vaccinazioni e infezioni che abbiamo fatto e avuto in passato e dopo 6 mesi è facilissimo reinfettarsi". 

 

"C'è poi anche l'influenza - prosegue l'esperto - che sta salendo parecchio in numero di casi, soprattutto la A/H1N1, ma per l'influenza si muore meno. Bisogna proteggere anziani e fragili e purtroppo pochissimi si vaccinano. Vanno fatti anche i tamponi e avere buon senso se si è a contatto con gli anziani". E ancora: "Il Covid in molti casi è asintomatico e per questo si sta di nuovo diffondendo moltissimo. In molte regioni vaccinarsi non è semplice, anche se ora, in ritardo, vogliono fare degli open-day. Da parte del governo è mancata un'adeguata e forte comunicazione istituzionale, non parlo di obbligo o di Green Pass, ma di sensibilizzare sulla raccomandazione per vaccinare e proteggere fragili e anziani", conclude Fabrizio Pregliasco.

 

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