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La Russa jr, i tre video rafforzano la sua difesa

Claudia Osmetti
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Pantaloni neri, cardigan blu, sneakere bianche. Ieri è stato il giorno di La Russa junior, Leonardo Apache, in procura a Milano, interrogato dalla pm Rosaria Stagnaro e l’aggiunto Letizia Mannella. Lui, La Russa, 21 anni, figlio del presidente del Senato Ignazio, arriva con i suoi avvocati e sale al quarto piano del palazzo, s’infila in una stanza proprio di fronte a quella del procuratore Marcello Viola. Non dice una parola ai giornalisti, preferisce (come è giusto che sia, è un suo diritto) parlare coi magistrati.

Entra alle nove di mattina ed esce che è pomeriggio, un quarto alle cinque: sette ore su quel caso, il presunto stupro ai danni di una sua ex compagna di classe 22enne, la notte del 18 maggio scorso, nella casa milanese dei La Russa, finita con una denuncia nei suoi confronti e in quelli di Tommaso Gilardoni, 24 anni, in arte dj Tommy. Una denuncia, però, che La Russa respinge, lo fa anche in procura, da sempre, da sette mesi, sostenendo che la ragazza fosse consenziente, che violenza non ci fu.

 

 

 

PRELEVATO IL DNA

«Siamo certi che sia stato un passaggio processualmente favorevole al nostro assistito», dicono gli avvocati Adriano Bazzoni e Vinicio Nardo ai cronisti ammassati di sotto, sulla scalinata del tribunale. Bocche cucite, nessuno che entra nel merito dell’interrogatorio, riserbo: a La Russa junior hanno anche prelevato il dna. Epperò gli elementi della difesa non si esauriscono qui. Ci sono alcuni video, sono almeno tre, girati col telefonino in quella notte della primavera passata, scoperti grazie a un’intercettazione, che documentano (come riporta il Corriere della Sera) quel che è accaduto. E cioè che riprendono lei, la giovane, in atteggiamenti che sembrerebbero coscienti e partecipi. Nel primo (realizzato dallo stesso smartphone di La Russa junior) si vedrebbe un rapporto sessuale su un divano Nel secondo un altro tra la ragazza e Gilardoni in un bagno, più precisamente sotto la doccia.

Nel terzo sarebbero inquadrati tutti e tre mentre scherzano. Certo, quei tre filmati non dimostrano (e non possono farlo) se e quanto il mix di alcol e di sostanze che la 22enne aveva assunto possa aver alterato il suo stato mentale e compromesso la sua capacità di auto-determinarsi. Ci sono gli psicofarmaci che aveva assunto nei giorni precedenti, c’è la cocaina, la cannabis, ci sono due bicchieri di vino consumati prima di arrivare di uscire, quella sera, e ci sono tre gin tonic, alcuni shot di tequila, forse ancora della coca.

Oltre al ricordo di una sua amica, uscita dalla discoteca Apophis, in pieno centro, alle tre di notte, dopo aver tentato di portarla via, dopo averle offerto un taxi, che si è sentita rispondere: «Facciamo una botta». La mattina dopo, ha raccontato lei stessa a fine giugno sporgendo denuncia, si è svegliata seminuda nel letto di Leonardo Apache. È stato lui a dirle che avevano avuto un rapporto sessuale, che lei aveva fatto sesso anche con un tale “Nico” che dormiva in una stanza lì vicino.

 

 

 

SERATA DI ECCESSI

Un brusco cambio d’umore, così lo definisce il Corsera, subito dopo il secondo gin tonic, che le avrebbe procurato uno stato euforico, fatto di «frasi sconnesse» e un «tono normale», di una corsa senza senso in mezzo alla strada, nella centralissima via Larga del capoluogo lombardo, senza però dire niente, senza aggiungere nulla. Un comportamento, tra l’altro, che una testimone dice di aver già notato, alcuni mesi prima, in una situazione analoga, ma che lei, la 22, quando le è stato chiesto se le fosse già capitato, ha negato, specificando invece di aver avuto il sospetto, quella notte di metà maggio, di essere stata drogata perché non si era mai sentita così. I video sono spuntati, un po’ a sorpresa, dopo che un ragazzo amico di dj Tommy, subito dopo aver deposto come teste davanti agli agenti della polizia, ha chiamato suo padre e ha fatto riferimento a un’immagine che però non era stata trattata nel corso del suo interrogatorio. Era intercettato, Mannella e Stagnaro hanno approfondito, hanno svolto ulteriori indagini e sono arrivati a quei filmati recuperati. 

 

 

 

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