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Concetta Russo uccisa a Napoli, il nipote: "Non sapevo che l'arma fosse carica"

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È stato un tragico errore. Perché lui non pensava, non sapeva, che l’arma fosse ancora carica. Il nipote di Concetta Russo, la donna di 55 anni uccisa ad Afragola, in provincia di Napoli, da un colpo di pistola mentre festeggiava nella notte di San Silvestro a casa sua con la famiglia, è in attesa del giudizio di convalida del fermo da parte del gip di Napoli Nord, ma ammette le sue responsabilità davanti ai carabinieri.

L’uomo, 45 anni, imprenditore originario di Afragola ma residente a Milano, avrebbe acquistato un’arma rubata a Varese proprio per salutare il nuovo anno, e deve rispondere di omicidio colposo, detenzione e porto di arma da fuoco e ricettazione. Avrebbe mostrato la pistola ai parenti, dopo aver estratto i proiettili, ma un colpo, forse rimasto in canna, sarebbe partito comunque, ferendo mortalmente alla testa la moglie del fratello di suo padre.

 

 

La famiglia ha chiamato il 118 e chiesto l’intervento senza specificare la dinamica dell’accaduto. Santaniello, quella stessa notte, si è liberato della pistola lanciandola dall’auto; l’arma è finita tra cespugli nei pressi del cimitero di Afragola dove l’hanno poi trovata i militari. Nel corso delle indagini sulla morte di Concetta Russo è stato anche rinvenuto circa un chilo e mezzo di ordigni esplosivi artigianali, nascosti all’interno dell’abitazione di via Plebiscito 70, detenuti illegalmente da un uomo di 48 anni, anche lui arrestato e ora in attesa di giudizio.

 

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